Al secondo notturno delle Muse, Regina Schrecker la stilista e modella immortalata da Andy Warhol

Secondo Notturno delle Muse domenica 9 luglio alle

Secondo Notturno delle Muse domenica 9 luglio alle ore 21 e secondo appuntamento estivo del Laboratorio delle Arti e delle Lettere “Le Muse” di Reggio Calabria che apre le porte del Cortile di via San Giuseppe 19 ancora per un appuntamento in cui coniugare le voci culturali ed artistiche italiane ed internazionali poiché la prestigiosa presenza di REGINA SCHRECKER sarà il momento clou della serata per il consolidato premio già consegnato la scorsa settimana a Maurizio Carnevali.

Il presidente Giuseppe Livoti ricorda che il personaggio è di grande prestigio ed avvalora ed arricchisce la passione e la tenacia dell’associazione che promuove anche Reggio Calabria tramite Le Muse e la presenza di Regina Scherecker conduce nel nostro territorio una pietra miliare della moda internazionale.

Regina Schrecker esordisce da giovanissima come top model, quando sfila sulle passerelle dei grandi maestri dell’alta moda a Roma, Firenze e Parigi. Mitteleuropea per formazione e background culturale, cosmopolita ed internazionale per educazione, artista per tradizione ed eredità familiare, è in Italia, a Firenze, che scopre la sua vera, grande passione: creare moda. Entrata nel fashion system, come modella, durante il suo primo anno di studio alla Cattolica di Milano (Lingue, Storia dell’Arte e del Teatro), lavora poi anche in RAI per molti indimenticabili “Caroselli” a fianco di Johnny Dorelli, Enzo Jannacci e Walter Chiari. Eletta “Lady Universe”, dopo qualche anno vissuto intensamente sotto le luci della ribalta, decide di fare il grande salto da “oggetto” a “soggetto” e debutta come free-lance fashion designer.

La sua moda, lanciata come griffe nel 1980, raggiunge in poco tempo i massimi livelli e Regina diventa ben presto una delle giovani speranze della moda italiana. È un modello del vestire anticonformista, modernissimo e al contempo ricco delle suggestioni legate alle antiche tradizioni, una moda sempre all’avanguardia ed estremamente raffinata. Nel 1983, di passaggio a New York, ritrova l’amico di sempre, il grande pop artist Andy Warhol, che le dedica, in ricordo della loro amicizia, una straordinaria coppia di ritratti che diventano le “icone” della sua griffe, e la fotografa per la copertina della rivista “Interview”. Nell’85 chiede ad Arnaldo Pomodoro di “scolpire” la bottiglietta del suo profumo: la forma della scultura, triangolare, ricorda la piramide di Cheope, con tutti i suoi segreti e misteri.Negli anni ’90, si dedica ai mercati emergenti, i paesi dell’Est e dell’Oriente: Regina Schrecker è una delle prime griffe che a portare il messaggio della moda italiana in paesi come la Russia, l’Ucraina, la Repubblica Ceca, il Giappone e la Cina fino ad Ulan Bator, capitale della Mongolia. Nel 1995 riceve la Mela d’Oro della Fondazione Marisa Bellisario, premio assegnato alle donne che si distinguono per l’impulso dato con costante successo all’imprenditoria italiana. Come presidente dell’Associazione Firenze-Giappone promuove, dal 1990 in poi, in collaborazione con il Comune di Firenze, vari eventi culturali di grande rilievo, che interessano particolarmente le città gemellate Firenze e Kyoto.

Nel 2000 crea i costumi teatrali per “Madama Butterfly”, opera lirica presentata al Festival Puccini di Torre del Lago e successivamente in tournée mondiale, fino a rappresentare l’Italia all’Expo Internazionale di Aichi/Nagoya (Giappone 2005). Nel 2005 presenta la linea di abiti da sposa con un’esclusiva sfilata nell’antico tempio buddista zen Kodai-ji di Kyoto, in occasione del 40° anniversario del gemellaggio tra Firenze e Kyoto. Nel 2006 riceve il premio “Profilo Donna” a Modena e disegna i costumi per l’opera “Snow White” (Biancaneve), una coproduzione tra il Maggio Musicale Fiorentino Formazione e la Syracuse University di New York, con il sostegno della Provincia di Firenze, presentata in prima mondiale presso il Piccolo del Teatro Comunale di Firenze. Nel 2007, come a chiudere un cerchio, inaugura al Rondò di Bacco di Palazzo Pitti un ciclo di conferenze dedicato ai “Grandi della Moda”, nella stessa sede dove anni prima aveva sfilato come mannequin.

In questi ultimi anni, Regina Schrecker ha portato avanti con successo le attività della sua griffe, tra cui le nuove collezioni della linea sposa, presentate regolarmente presso le più importanti Bridal Fashion Week, da Milano a Barcellona e New York. Sempre attiva anche nel mondo dell’arte e del teatro, ha realizzato i costumi di scena per il “Rigoletto” di Verdi al Teatro Carlo Felice di Genova (2013) e ha esposto la sua opera “Out of the Mirror” al Museo d’Arte Contemporanea Italiana in America (Palazzo Merati), in concomitanza con la 55ima Biennale di Venezia (2013). Insignita di numerosi riconoscimenti, nel 2015 Regina è stata anche la madrina ufficiale per la Festa delle Marie al Carnevale di Venezia e ha ricevuto il Premio per il Design al Festival della Cultura di Craiova, per lo stile e la creatività che da sempre contraddistinguono le sue realizzazioni. Nel 2016, è di nuovo protagonista anche al Festival Pucciniano di Torre del Lago, dove torna in scena la “Madama Butterfly” con i suoi originali, splendidi costumi. L’ultima grande mostra nel 2017 “Once upon a time – Le Spose di Regina Schrecker alla Corte dei Gonzaga”, al Palazzo Ducale di Mantova e la nuova messa in scena di “Madama Butterfly” a Seoul (Corea del Sud) con la Sugi Opera Company.

Livoti condurrà l’edizione 2017 del Premio aprendo con il primo momento della serata quello dedicato alla città con documenti commentati da Mirella Marra direttrice dell’Archivio di Stato di Rc la quale si soffermerà sulla storia del convento di San Francesco, per i “Momenti creativi dall’800” Rocco Spanò ed ancora “Momenti dell’anima” con il Laboratorio Sole Luna del Centro Studi Quasimodo diretto dall’attore e regista Enzo De Liguoro che farà fare al pubblico un viaggio nel mito, mentre l’omaggio visivo a Regina Schrecker sarà dell’artista Francesco Logoteta – consulente d’immagine che si è ispirato alla creazioni stravaganti e surreali degli anni ottanta mentre Remo Frisina – orefice, concluderà con il momento aureo dedicato ad un gioiello prezioso che coniuga storia e artigianalità.

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