All'Horcynus Festival va in scena "Come un granello di sabbia"

La storia di un innocente finito nelle maglie dell

La storia di un innocente finito nelle maglie dell’ingiustizia italiana, un muratore siciliano diciottenne che subisce il carcere e un trentennio di guerra aperta con lo Stato italiano che, dopo oltre dieci processi di revisione, lo riconosce non solo innocente ma vittima.

“Come un granello di sabbia – Giuseppe Gulotta, storia di un innocente” va in scena  venerdì 19 agosto alle ore 21.00 a ingresso libero, nell’Anfiteatro Comunale di Scilla, nell’ambito dell’edizione calabrese dell’Horcynus Festival 2016.
Lo spettacolo di Mana Chuma Teatro (co-prodotto dalla Fondazione Horcynus Orca e Horcynus Festival 2015, in collaborazione con Lapec e Giusto Processo) torna in scena dopo il successo ottenuto a ottobre nell’anteprima nazionale al Teatro Cilea di Reggio Calabria e il secondo posto su 325 partecipanti al Premio IN-BOX Blu 2016 (progetto di promozione del nuovo teatro ideato da Straligut Teatro e realizzato col sostegno del Comune di Siena, di Fondazione Toscana Spettacolo Onlus e del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, mettendo in rete oltre 40 operatori tra teatri, festival e circuiti regionali).
Scritto e diretto da Massimo Barilla e Salvatore Arena, anche interprete (scene Aldo Zucco; musiche originali Luigi Polimeni; disegno luci Stefano Barbagallo; Ylenia Zindato assistente alla regia), “Come un granello di sabbia” è la storia di Giuseppe Gulotta e la sua lotta per ottenere verità e giustizia, dopo oltre 36 anni di calvario giudiziario e 22 di ingiusta detenzione, riconosciuta nel 2012 con il decimo di una lunga serie di processi di revisione che lo hanno definitivamente riabilitato, condannando lo Stato, con la sentenza dello scorso 26 novembre della Corte d’appello di Reggio Calabria, a pagare 6 milioni e mezzo di euro di risarcimento.

La sua storia, raccontata nel libro “Alkamar – La mia vita in carcere da innocente” (edizioni Chiarelettere), che Gulotta ha scritto a quattro mani con Nicola Biondo, è un incubo a occhi aperti. Il 13 febbraio del 1976 a 18 anni Giuseppe Gulotta, giovane muratore con una vita come tante, viene arrestato e costretto a confessare con la tortura l’omicidio di due carabinieri ad Alkamar, una piccola caserma in provincia di Trapani, in quella che viene ricordata come la strage di Alcamo Marina.

Il delitto nasconde misteri indicibili: servizi segreti e uomini dello Stato che trattano con gruppi neofascisti, traffici di armi e droga. Per far calare il silenzio serve un capro espiatorio, uno qualsiasi. È Gulotta, un innocente che non è mai fuggito, ha lottato a testa alta, restando lì come un granello di sabbia all’interno di un ingranaggio più grande di lui, vittima uno dei più clamorosi errori giudiziari della storia d’Italia.
Per la sua lotta coraggiosa e per l’ingiustizia di cui è stato vittima, Gulotta riceverà, al termine dello spettacolo, il Premio Horcynus Orca 2016. Parteciperanno: Nicola Biondo, giornalista co-autore del libro “Alkamar”; l’avvocato Baldessarre Lauria, legale di Gulotta; l’avvocato Gianpaolo Catanzariti, consigliere della Camera Penale di Reggio Calabria e referente territoriale dell’Osservatorio Carcere UCPI (Unione Camere Penali Italiane).
Per noi questa è la prima replica dopo il successo ottenuto a Siena al Premio IN-BOX Blu 2016, che ci consentirà di portare lo spettacolo in tournée in tutta Italia. In scena per l’Horcynus Festival 2016 – spiega Massimo Barilla, drammaturgo e direttore artistico dell’Horcynus – va una grande responsabilità. Quella di non tacere l’incredibile vicenda legale, la lunghissima serie di omissioni, errori, leggerezze, falsificazioni, palesi violazioni della legge che oggi ci fanno definire questa vicenda come una vera e propria frode giudiziaria. Va in scena la responsabilità di non tacere il contesto e gli interessi in campo che generano il dramma. Va in scena soprattutto la responsabilità di declinare la drammaturgia attraverso la vicenda umana di Giuseppe Gulotta (ma anche di Salvatore e Carmine – le due vittime della strage – o di Giovanni, Vincenzo, Gaetano – gli altri capri espiatori designati) rendendo giustizia alla sua dimensione personale, quella di una vita quasi interamente sottratta per ragioni inconfessabili. Provare a innescare un processo di identificazione in lui, pur senza aver attraversato quello che lui ha attraversato, senza aver sofferto quello che lui ha sofferto con un incredibile senso di dignità e consapevolezza. Provare a compiere – conclude Barilla – questo corto circuito narrativo riuscendo a sottrarsi a qualsiasi intento retorico”.

L’Horcynus Festival 2016 è realizzato dalla Fondazione Horcynus Orca in collaborazione con Fondazione di Comunità di Messina, Fondazione CON IL SUD e Comune di Scilla, con il contributo della Regione Calabria (Avviso di selezione per la realizzazione di iniziative culturali 2016 – Azione 1).

Locandina Come un granello di sabbia