In Calabria arrivano i Rabbini da tutto il mondo

Rabbini di tutto il mondo si trovano in queste ore

Rabbini di tutto il mondo si trovano in queste ore in Calabria per cercare i cedri più puri per Sukkot. L’etrog (cedro), infatti, che costituisce il Lulav, è un simbolo della Festa delle capanne, che quest’anno cade dal 16 al 23 ottobre, in ricordo delle capanne che gli ebrei si costruirono durante la traversata nel deserto dopo l’esodo dall’Egitto verso la Terra Promessa.

Come racconta un articolo di Laura Anello sulla Stampa di martedì 6 settembre, Santa Maria del Cedro, in provincia di Cosenza, «è l’unico angolo d’Europa dove viene coltivato l’agrume di qualità liscio diamante. Ed è proprio da queste poche centinaia di ettari in Calabria che arrivano i cinquemila quintali di cedri purissimi ‘baston’ – cioè non innestati – per tutto il pianeta».

Queste terre, continua il quotidiano, a luglio e agosto pullulano di rabbini che arrivano dalle capitali dell’Europa occidentale, ma anche da Mosca e da New York. In Calabria è presente anche Moshe Lazar, rabbino a Budapest e che viene nella nostra regione da oltre 40 anni.

“Fino agli anni Cinquanta del secolo scorso – racconta Lazar – i contadini vendevano i cedri a un solo negoziante qui in Calabria e lui li rivendeva ai fratelli Kré, commercianti di Genova, che li esportavano poi in tutto il mondo. Finché a un grossista che stava a Lugano è venuta voglia di venire fin qui a vedere. Ma quando è arrivato ha scoperto che i cedri erano stati innestati (proibito per la legge ebraica) con l’arancio amaro e ha lanciato l’allarme a tutti. Da allora veniamo personalmente.”

“Qui in Calabria – conclude Moshe Lazar – cerchiamo quello che la Bibbia chiama “il frutto dell’albero più bello”. In mancanza di riferimenti precisi a quale sia questo albero, ci affidiamo alla tradizione, e da trecento anni il cedro di più forte tradizione è quello liscio della Calabria.”