Calcio – Dove si gioca con la V. Francavilla? E quanti danni per la Reggina…

“Non vedo l’ora di giocare al Granillo, spero

Ristobottega

“Non vedo l’ora di giocare al Granillo, spero già da questo sabato, abbiamo bisogno dei nostri tifosi, il loro sostegno ci farà crescere ancora”. Quella di Taibi rimarrà probabilmente solo una speranza perché dalle indiscrezioni, i lavori allo stadio dovrebbero, e ribadiamo dovrebbero iniziare questa mattina e calcolando i tempi che inizialmente erano stati ipotizzati, il rischio è quello di non giocarci neppure con la Juve Stabia a fine mese.

Dopo la brutta esperienza di Vibo, con la sconfitta pesante subita dalla Reggina contro il Monopoli, è andata decisamente meglio in quel di Rende, con la discreta prestazione fornita dalla squadra soprattutto nella seconda parte ed una vittoria assai pesante, per il morale e per la classifica.

Ristobottega

Dove andrà a giocare la Reggina nel caso, molto probabile, in cui il Granillo non sia ancora disponibile? Sabato la Vibonese sarà impegnata in casa contro la Sicula Leonzio e quindi per la società amaranto, qualora vi fosse la possibilità, l’ipotesi potrebbe essere quella di domenica al Luigi Razza, sempre previo accordo con l’avversario, in questo caso la Virtus Francavilla. Pensare di nuovo a Rende? I biancorossi giocheranno in casa proprio di domenica e difficilmente concederanno il rettangolo di gioco il giorno prima, avendo verificato proprio nella giornata di ieri, le precarie condizioni del Lorenzon.

Il Catanzaro osserverà un turno di riposo, ma motivi di ordine pubblico ne impedirebbero quella che sembrava la soluzione migliore, anche perché gli amaranto si recheranno in casa dei giallorossi martedi 23 per il recupero di campionato.

Situazione logistica che si complica e crea notevoli disagi. I primi per la squadra, senza tifosi, senza riferimenti precisi e quindi con l’impossibilità a giocare le partite casalinghe nel proprio campo, quel Granillo che spesso in passato anche sul piano dei risultati ha fatto la differenza. Sul piano delle energie fisiche e mentali un dispendio enorme e l’obbligo adesso di tornare a giocare a distanza di 48 ore.


Poi i danni economici, per una società che non naviga nell’oro, si susseguono mancati incassi (anche un solo euro, ma comunque è mancante) e paradossalmente il doversi sobbarcare anche delle spese non previste, come se giocasse sempre in trasferta. Situazione che rischia di diventare insostenibile.