Continua la favola dei Free Evolution. I ballerini reggini sul palco insieme a Caparezza

di Eva Curatola - Continua la favola dei Free Evol

di Eva Curatola – Continua la favola dei Free Evolution, i talentuosi ballerini reggini che all’inizio del 2018 avevano fatto parlare di sé per la partecipazione allo show televisivo “ICrew” in onda su La5.

Quella dei giovani ragazzi di Reggio Calabria è la storia di una passione infinita, passione per l’arte, per il movimento e per ciò che si può esprimere attraverso il corpo e la musica. Andrea Crisafi, Annamaria Palma, Paola Plutino, Giovanna Crucitti, Antonella Battaglia, Gian Ehros Ramos, Domenico Ambrosino, Malvina Marino e Justin Bryan Busto della scuola “Studio Danza” si sono trovati ancora una volta ad affrontare un ‘altra grande impresa, quella di ballare sulle note di uno dei cantanti più famosi d’Italia di fronte ad un Pala Calafiore gremito di gente nel giorno di San Valentino.

L’occasione è la tappa del “Prisoner 709 tour” di Caparezza che, ieri mercoledì 14 febbraio, è arrivato a Reggio Calabria. Un connubio perfetto tra colori, musiche e scenografie da togliere il fiato. Il merito di una così ben riuscita serata va soprattutto ai tecnici che, grazie ad un attento e straordinario lavoro, hanno saputo come tenere viva l’attenzione da parte del pubblico. Fra questi vi è Francesco Pirone, lo stesso ballerino e coreografo che era riuscito a portare i Free Evolution alle finali di ICrew, è stato proprio grazie a lui se i ragazzi reggini hanno avuto la possibilità di misurarsi con una sfida così impegnativa.

Pirone aveva infatti partecipato alle selezioni per entrare a far parte del corpo di ballo del tour di Caparezza, ma a sua insaputa, dopo il provino è stato scelto come coreografo del tour, con l’importante compito di creare e gestire gli spettacoli delle canzoni del cantautore italiano.

Sono nove i ragazzi che compongono il gruppo dei Free Evolution, 9 anime che hanno messo tutti loro stessi in questa esperienza che ha probabilmente segnato le loro vite. “Abbiamo dovuto ristrutturare i pezzi che ieri abbiamo ballato sul palco – confessano i Free Evolutionle coreografie erano state create per 4 ballerini e noi siamo molti di più, quindi abbiamo avuto il tempo per mettere insieme solamente due balli”. 

Tra queste “Ti fa stare bene” il singolo che rappresenta forse il ritorno alla ribalta sul palcoscenico della musica italiana di Michele Salvemini. Non bisogna dimenticare che quello cantato da Caparezza non è un genere che piace a tutti, ma risulta quasi impossibile non lasciarsi travolgere dal pezzo che sta spopolando tra le radio italiane. “Anche coloro che non sono suoi fan accaniti sulle note di questo pezzo si sono scatenati”.

“Ballare di fronte ad un così grande pubblico, con l’artista che canta a poca distanza da te è una sensazione che non si può descrivere – continuano ancora i ballerini reggini di Free Evolution ai microfoni di CityNowè stata una sensazione completamente diversa rispetto a quelle provate fino ad ora. Siamo abituati ovviamente a far parte di spettacoli e una grossa spinta ci è stata data anche dal programma televisivo a cui abbiamo partecipato all’inizio del 2018. Il concerto però è stato un momento di puro divertimento, ed è proprio grazie a questo che siamo riusciti a placare l’ansia da palcoscenico e a mettere in atto una buona esibizione”.

Parole forti e toccanti di chi però non dimentica di certo da dove viene e quanto sacrificio occorre per raggiungere i propri sogni: “Tutto questo è stato possibile solo grazie a Francesco – confessano i Free Evolutionè un coreografo di successo che da sempre crede in noi, così tanto da affidarci un compito così importante. Questa esperienza è vero ci ha cambiati, ci ha reso più consapevoli delle nostre potenzialità, ma siamo ancora convinti di poter fare molto di più. Non ci sentiamo per nulla “arrivati” e di certo non disprezzeremo tutte le opportunità che ci verranno offerte. Aver fatto parte del corpo di ballo del tour di Caparezza non vuol dire che adesso disdegneremo di partecipare alla Sagra della Parmigiana, perché se importanti sono gli obiettivi raggiunti, altrettanto importante è non dimenticare da dove veniamo”.

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