Cosa si è disposti a fare per amore? Scoprirlo è semplice grazie a "Tutto il buio dei miei giorni"

di Maria D’Amico - Bentornati a #insidethebook,

di Maria D’Amico – Bentornati a #insidethebook, la nostra rubrica ha sempre qualche sorpresa per voi, oggi è il turno di una giovane donna, Silvia Ciompi, un’autrice italiana e piena di talento che ha iniziato a scrivere per se stessa e solo dopo, ha deciso di pubblicare il suo romanzo su Wattpad, conquistando il cuore di milioni di lettori. Grazie a loro, oggi, il suo sogno si è trasformato in puro inchiostro su carta. Indelebile.

Ma d’indelebile c’è molto di più in questo romanzo, ci sono i tatuaggi di Teschio, un ragazzo che fa perennemente a botte con la vita, le cicatrici di Camille, lei invece con la vita ci andava mano per la mano fino a quel giorno assurdo. Quel giorno in cui tutto è cambiato, “spezzato” su quell’asfalto, dove, in un modo o nell’altro, entrambi, ci hanno lasciato i sogni, il sangue e le ossa.

Tutto il buio dei miei giorni.

Tutto.

Il buio.

Il tempo che scorre e scivola addosso come pioggia, quella pioggia che li ha fatti incontrare e incastrare con gli occhi e con il cuore. Uno sguardo che ti aggancia non lo dimentichi facilmente, è come se un perfetto estraneo diventasse improvvisamente l’unica persona che riesci a vedere e che riesce a vederti davvero, per come sei. Senza pregiudizi né aspettative. A Teschio e Camille è successo, in quella curva da stadio che entrambi chiamano casa, in mezzo ai cori degli ultras, con l’odore di alcol e sigaretta, con i fumogeni che fanno lacrimare gli occhi, circondati dalle persone più importanti della loro vita.

Devo essere sincera, quando ho iniziato a leggere questo romanzo, ero abbastanza scettica. Il perché è semplice, confermo di essere affetta da romanticismo acuto (in modo irrecuperabile), ma il cliché del cattivo ragazzo pieno di tatuaggi (connubio ormai standard che sfugge alla mia comprensione, perché fomentare già i pregiudizi su di noi, povera gente d’inchiostro?), che strappa la vita con i denti e, s’innamora improvvisamente e silenziosamente di una ragazza che sembra essere il suo esatto opposto, dovrebbe essere superato.

Invece no. Di banale in questa storia c’è davvero poco, l’ho capito scorrendo ogni pagina, assaporandone il dolore e l’amore. Non quello magico e tranquillo con fiori, baci, lettere e unicorni, ma l’amore violento, quello che diventa dipendenza e speranza insieme, che fa tutto a brandelli solo per ricucire i pezzi più stretti possibile.

Buio e luce nei giorni peggiori.

Luce e buio in quelli migliori.

Non vi nego che, leggendo, ho avuto gli occhi lucidi per la maggior parte del tempo (l’emozione è sempre una buona garanzia), ho pensato a quei due ragazzi che hanno avuto il coraggio di lottare e correre il rischio di ammazzarsi a vicenda, di rubarsi l’un l’altro quel poco di vita che gli resta, ho pensato all’amore, al fatto che ci rende tutti uguali, tutti folli, irriverenti. Il cuore prende a battere in modo diverso, vomitiamo parole che non sapevamo neanche di voler dire e, dopo, non si torna indietro. Non si torna indietro mai.

“Ma mi sono ricordata di una cosa oggi, davanti a quel rettangolo di cielo grigio, fermo fuori dalla finestra. Mi sono ricordata di quando da piccola mi piaceva sdraiarmi per terra a fissare le nuvole e che tra quelle pennellate di bianco, io, mi ci immaginavo una vita intera, tutta quella che sarebbe venuta dopo a cambiarmi il domani, e oggi pensavo che questo dolore che mi mangia non lo avevo previsto… però il cielo era comunque lì, dietro quel vetro…”

Camille e Luca si amano, si osservano, si desiderano senza dirselo. Si accontentano di quegli sguardi fugaci conditi di quelle stupide bugie che tutti, almeno una volta nella vita si raccontano: “troppo diversi, mondi lontani anni luce, io con lui/lei? Impossibile, non può funzionare.”

Quello che però non mettono in conto, è che il destino ha un modo tutto suo di mescolare le carte, di sconvolgerti la vita e farti capire che ti sbagli, che l’uomo fa lo stesso errore da secoli, pecca di arroganza. Pensa di sapere sempre come va a finire e usa questa scusa per non provarci neanche, per non doversi sforzare, per evitare il dolore, ma l’unica cosa di cui si priva davvero, è la bellezza della vita con i suoi pro e i suoi contro.  È in momenti come questi che il destino, con il suo ghigno beffardo, ci sbatte in faccia tutto ciò che desideriamo, con una bella risata e, un’aria di sfida, perché se deve farti un dono così grande, devi meritarlo. Deve vedere quanto sei disposto a lottare e a rinunciare, ad amare e a vivere… pur di tenerti stretto il tuo sogno. Per Camille e Teschio la vita si trasforma in una condanna a morte, una continua lotta tra amore e odio, tra i fantasmi passati e la paura di quel futuro incerto. E non è vero che chi ama non ha paura, anzi, chi ama ne ha di più! Ma anche il coraggio di attraversarla e vincerla.

“L’amore non cancella il dolore, lo amplifica. Incide cicatrici, scava buchi e non cancella il buio. Ma per quanto faccia male, ti dà anche la forza di lottare.”

Quello che più ho amato di questa storia è la forza che quella ragazzina ha dimostrato, nonostante tutto e tutti ha deciso che per lei non era finita, che ci può essere sempre un nuovo inizio; che la realtà cambia continuamente e anche noi con lei, così una mattina capita che ti svegli e magari fai fatica a riconoscere l’immagine di te riflessa nello specchio e hai bisogno che qualcuno ti ricordi chi sei, anche a costo di farti male, l’importante è reagire: “Ma ogni pianto, ogni urlo, ogni cicatrice sulla pelle e sul cuore, non hanno mai cancellato il cielo e le sue nuvole. È bastato solo ricordarsi di alzare gli occhi e restare così, a guardare i miei passi sporcare l’azzurro per sentire la vita scorrermi dentro… E ho solo voglia di scoprire per cosa sorriderò domani.”

A chi dedico questo libro? Ai più coraggiosi… quelli che non hanno paura di cambiare pur di vivere.

Buona lettura!

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