Cultura e colture, un binomio per il rilancio del territorio

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di Domenico Suraci – Si è svolto il dibattito “Cultura e colture per il rilancio di un territorio nel cuore del Mediterraneo”. Nella piacevole conversazione nella saletta di San Giorgio al Corso si è parlato delle potenzialità economiche che scaturiscono da un uso corretto della cultura del territorio; il tutto è avvenuto con la collaborazione della “Botteguccia del Conoscere” PietraKappa, luogo, dove la cultura viene declinata in tutte le sue espressioni: libri, artigianato, eccellenze gastronomiche, esclusivamente del nostro territorio.

L’area geografica in argomento è stato quello della provincia di Reggio Calabria che, con lo scorrere del tempo ha visto insediarsi nella un susseguirsi di culture e popolazioni che hanno tramandato le loro esperienze anche nel campo delle colture. A tal proposito ha aperto il dibattitto il professore Filippo Arillotta (docente di letteratura italiana e latino del Liceo Scientifico “Leonardo da Vinci” di Reggio Calabria) con un excursus spazio-temporale su quelli che sono i cibi, i prodotti nostrani nel tempo, su come sono arrivati ai palati e come sono stati e come sono tutt’ora esportati nel mondo.

Interessante e davvero ricca di spunti la testimonianza di un componente della Coop. Comunità di Sant’Arsenio che ha raccontato come: “Nel corso degli anni abbiamo piantato circa 200 alberi: peschi, limoni, mandarini, aranci, gelsi, susini, ulivi, mandorli, cotogni, noci e pini. Molti degli alberi piantati sono stati bergamotti, circa 70, per mantenere la tradizione della Vallata di Armo che è sempre stata ricca di questo frutto dalle proprietà incredibili. Le nostre marmellate ed i nostri liquori sono tutti fatti con i frutti di questi alberi di cui, con passione, ci prendiamo cura”.

Giovanni Aiello per il Circolo Culturale “L’Agorà”, promotore dell’evento ha accolto con grande entusiasmo tutto ciò che si è appreso durante la piacevole conversazione ai margini del quale dal pubblico sono stati posti quesiti riguardo la possibilità di internazionalizzare i nostri prodotti e di puntare sulla divulgazione e vendita nella nostra città dove spesso negli scaffali dei supermercati dovremmo trovare maggiormente le produzioni territoriali.