Doppio Sogno - "A casa tutti bene", una muccinata in pompa magna

di Enzo Bollani - Esce nelle sale "A casa tutti be

di Enzo Bollani – Esce nelle sale “A casa tutti bene”, una salsa ormai provata in tutti i modi e in tutti i laghi, un deja vu capace di dipanarsi per due ore.

Girato molto bene, perché in ogni caso si tratta di un buon compitino, ottimamente confezionato, tenuto in equilibrio dall’intervento di Sabrina Impacciatore alla sceneggiatura, dal livello ottimo di Gianmarco Tognazzi, sul quale pesa da sempre la presentazione di Sanremo ’89, e dalle capacità consolidate di Pierfrancesco Favino.
A sorprendere, una maturata Claudia Gerini.

Da chiedersi, invece, il perché di tanto successo di Stefania Sandrelli, il cui pregio sta nel non sapere affatto recitare e nell’essere Stefania Sandrelli, ma che è ripetitivo quanto il recitare di Stefano Accorsi che, almeno stavolta, non si incazza con qualcuno e ci evita il suo stesso identico modo di interpretare Stefano Accorsi.

A uscire vincitori dal film del ritorno di Muccino, quindi, sono i grandi sottovalutati. La triade Claudia Gerini, Sabrina Impacciatore e Gianmarco Tognazzi vince su tutta la costruzione del film, che altro non è che “Parenti Serpenti” in versione da ricchi, o da alta borghesia.

Quella a cui ci ha sempre abituato Muccino, fin dall’ultimo bacio celebre. Una muccinata, in pompa magna.

Qualcuno ha detto che questo fosse una sorta di sequel, ma è un’affermazione sbagliata.

Questo è un film che va bene per ritrovarne dentro altri Cento, con il pregio di un super cast e di una qualità elevata del montaggio, del ritmo et cetera.
Si spera non sia l’ultima apparizione di Sandra Milo che, ironicamente, sfodera un “Sono ancora viva”, divertendo molto di più di quelle parti di dialogo che avrebbero l’intento di divertire, tra cui le ritrite barzellette su Berlusconi, rese volutamente stucchevoli.

Per il resto, si tratta di una costruzione da spot del Cuore di Panna, della durata di un film, con picchi di noia da film TV e con scene malinconiche alle quali siamo tutti fin troppo abituati, tra amori che finiscono, amori che nascono e amori che ritornano.

Meglio guardare un film di Monicelli.

È molto più attuale, anche evitando temi come l’Alzheimer, in filigrana nel film.
A evidenziare forse un tema come la memoria, di cui noi italiani siamo, notoriamente, poco dotati.

Voto: 7