Ettore Castagna sceglie la Calabria per il suo esordio letterario. "Qui la verità è più forte di ogni giudizio"

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Come ogni domenica CityNow torna con un nuovo appuntamento della rubrica #InsideTheBook proponendovi un libro da leggere. A far da protagonista questa settimana “Del sangue e del vino” il libro esordio di Ettore Castagna.

Mucisologo, antropologo, docente di materie letterarie, musicista ed anche scrittore, Castagna esordisce sul palcoscenico letterario con un libro ambientato proprio in Calabria.

Il romanzo si staglia nel trapasso fra il Seicento e il Settecento, in un ambiente mediterraneo rurale e feroce. Tre generazioni che partono da una coppia di greci in fuga dalla selvaggia invasione balcanica a mano dei turchi nella seconda metà del Seicento.

Il romanzo ha la cadenza di una tragedia classica ma il ritmo di un moderno thriller. Una storia da un Sud antico tra elementi fantastici, bassezze morali, mondi infimi e aperture epiche. Un eroismo sceso tra le persone qualunque e, dunque, universale.

Un percorso di redenzione, non solo dei protagonisti ma persino del lettore. Qui la verità è più forte di ogni giudizio. È la verità narrativa. Assoluta e definitiva.

Pubblicato neanche un anno fa – Novembre 2016 – da Rubettino Editore, “Del sangue e del vino” è un volume originale e avvincente, in cui protagonisti non sono solamente i personaggi ma anche i luoghi narrati. E da colui che per diversi anni è stato il direttore del Paleariza Festival non ci si poteva aspettare di meglio.

Nonostante il periodo in cui la storia è ambientata, il romanzo risulta tutto fuorché datato, perché le avventure narrate corrispondono ad una realtà molto vicina a quella reggina.

Fra le pagine del libro sarà infatti possibile conoscere Dimitri e Agati, due profughi cretesi sbarcati sulle coste della Calabria verso la fine del Seicento in cerca di un rifugio, di una svolta da una vita fatta di guerra e schiavitù, un’analogia per niente velata che riporta alla mente del lettore i continui sbarchi che avvengono ogni giorno sulla nostra amata terra.

Le particolarità del libro non risiedono però solamente in un tema attuale traslato in un secolo antecedente al nostro, o nella bellezza dei luoghi, quelli del nostro Aspromonte, che fanno da sfondo, ma soprattutto nel linguaggio utilizzato dallo scrittore.

Un lessico di certo forbito e ricco, mai troppo elevato, alla portata di qualsiasi lettore intervallato da vere e proprie espressioni gergali del linguaggio popolare che permettono al lettore di entrare ancor di più nel vivo della storia, viaggiando attraverso il tempo e lo spazio per approdare fra le pagine di questo capolavoro di letteratura contemporanea.

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