FolkFest A.I.Par.C., uno show culturale originale, unico e coinvolgente

Prevedere un successo così eclatante sarebbe stat

Prevedere un successo così eclatante sarebbe stato forse pretenzioso, ma l’A.I.Par.C ha sorpreso un’intera città con uno show originale, unico e coinvolgente, dal profondo aspetto culturale.

E’ stata Piazza Duomo la prima a godere del grande spettacolo messo in campo dall’inesauribile Professoressa Irene Tripodi, presidente nazionale dell’Associazione Italiana Parchi Culturali; uno schieramento di splendide e perfettamente curate, Fiat 500 dell’omonimo Club presieduto dal prof. Enzo Polimeni ha preannunciato alle centinaia di persone che abitualmente passeggiano lungo Corso Garibaldi, l’arrivo di tre gruppi folcloristici che, scesi dai loro mezzi, si sono schierati al centro dello slargo attirando immediatamente una incredibile folla coi loro colori appariscenti e le prime esibizioni.

“I Peddaroti” per l’Italia, il Kud Batajnica per la Serbia e i Cuniburo per l’Ecuador, si sono quindi schierati e dopo essersi presentati hanno preso la via del Corso, preceduti dalle accattivanti autovetture d’epoca. Il corteo ha percorso quindi l’intera arteria cittadina, soffermandosi di tanto in tanto per intermezzi di musiche e danze, contornati da un pubblico via via sempre più numeroso e piacevolmente sorpreso , fino a giungere a Piazza De Nava, dove hanno ripreso i pullman per raggiungere il Circolo del Tennis Rocco Polimeni, sede dello rappresentazione vera e propria.

Lo spettacolo, presentato dalla Cerimoniera Anna Maria Curia, nonché Consigliera Nazionale l’A.I.Par.C e dal giornalista Carlo Arnese, ha visto l’area del Circolo Polimeni letteralmente gremita dal folto pubblico accorso e dopo i giusti riconoscimenti ed i consueti scambi di medaglie ricordo, introdotti ognuno dal proprio inno nazionale, i tre gruppi folcloristici hanno dato il via alle loro performance.

I primi ad esibirsi, con tanto di orchestra dal vivo, sono stati i rappresentanti della Serbia; i loro costumi, le loro movenze, i loro ritmi musicali, “contaminati” da una storia e da una posizione geografica particolare, hanno letteralmente trasportato il pubblico in un viaggio che ha travalicato i confini del loro paese trasportando gli uditori dai Balcani alla Russia, dalla Turchia alla Grecia, dall’Arabia al Mediterraneo in un fantasmagorico tourbillon di ritmi incalzanti e danze frenetiche sottolineate dagli scroscianti applausi degli spettatori.

I “Peddaroti” si sono esibiti per secondi ed hanno messo in scena, anch’essi con la loro personale orchestra, le classiche danze, molto teatralizzate, del repertorio calabrese e reggino in particolare, fatte di abili evoluzioni , ritmi forti e familiari, concludendo il loro spazio con quello che il loro stesso presidente, nonché performer di tutto rispetto, architetto Eugenio Alampi ha definito “l’inno della Calabria”.

A chiudere, i colori sgargianti ed i suoni prodotti da un’orchestra live, con strumenti etnici inconsueti e dal sound inebriante dei Cuniburo, hanno rapito idealmente il pubblico trasportandolo, come per incanto, al centro di meravigliose e lussureggianti foreste pluviali o a sorvolare le Cordigliere delle Ande con le sinuose movenze dei ballerini e le coreografiche pose. La cronaca di questo meraviglioso evento difficilmente potrà raccontare il valore educativo e culturale della manifestazione e di tutte le altre brillanti e socialmente rilevanti iniziative dell’A.I.Par.C; il ruolo di predominante agenzia educativa che, fisiologicamente, il sodalizio, presieduto dalla professoressa Irene Tripodi, si è ritagliato all’interno del panorama calabrese e non solo, sono meritori di attenzione mediatica e fattiva collaborazione istituzionale; le sinergie, il confronto, i progetti sviluppati e portati avanti con la capillarità dei tanti specifici dipartimenti di cui l’A.I.Par.C si è dotata, costituiscono un elemento imprescindibile di grande sviluppo culturale le cui positive ricadute sul tessuto economico e sociale sono già evidenti ad un osservatore attento e sfuggono ad una informazione condizionata purtroppo dalla moda del sensazionalismo, vacuo ed effimero veicolo di contenuti miserrimi.

“Musica e Cultura” è il Parco o grande contenitore , creato dall’Associazione Italiana Parchi Culturali con lo scopo di promuovere la musica in tutte le sue forme ed espressioni, ma anche con l’intento di servirsi delle sue indiscutibili funzioni comunicative e emozionali per creare occasioni di confronto e scambio fra culture diverse e favorire le reciproche conoscenze, premesse per instaurare rapporti fondati sul rispetto e la pacifica convivenza fra i popoli.

Il prossimo appuntamento con l’A.I.Par.C è già previsto per Domenica, sempre al Circolo del Tennis Rocco Polimeni quando, Marinella Rodà, grande interprete della musica popolare, interpreterà i brani della grande cantastorie siciliana Rosa Balestrieri.