Io Resto Qui - Imprenditori agricoli reggini di successo, protagonista l’annona

Nuovo appuntamento con #Iorestoqui, rubrica di Cit

Nuovo appuntamento con #Iorestoqui, rubrica di Citynow che intende dare spazio a chi, in un periodo particolarmente complicato, ha scelto di rimanere o tornare in Calabria. Imprenditori, studenti, artisti, sportivi, gente ‘normale’: Citynow racconta le storie di persone comuni, unite dallo stesso sentimento nei confronti della propria terra.

Gli imprenditori agricoli Giuseppe Bellè e Francesco Anghelone ci spiegano come sono riusciti a valorizzare un prodotto della natura, presente nel nostro territorio da oltre 100 anni: l’Annona.

Come e quando avete avuto l’idea  di interessarvi del comparto agricolo  ?

L’idea nasce nel 2016 quando nel ritrovarci a discutere su come e con cosa poter valorizzare le risorse del nostro territorio, abbiamo per caso parlato dell’Annona, frutto poco conosciuto se non nell’area limitrofa della costa che si affaccia sullo Stretto, che nella tradizione della nostra cucina familiare è stato sempre presente, ed è lì che in pochi attimi, abbiamo capito che con questo eccezionale frutto avremmo potuto finalmente presentare al mondo intero, una delle tante unicità che questo meraviglioso fazzoletto di terra ci offre e che a volte non riusciamo a percepire. Ci teniamo a precisare che ad oggi la fascia costiera e pre-collinare che si estende da Villa San Giovanni a Pellaro, è l’unica zona d’Italia dove si produce questo meraviglioso frutto.

Cos’è L’Annona ?

L’Annona (o Anona) è un frutto di origine tropicale appartenente alla famiglia delle Annonacee, il genere comprende più di 100 specie ed è presente nel territorio Reggino da più di cento anni. L’annona sembra essere stata introdotta nel reggino nella metà dell’800 per diffondersi sempre più in coltura consociata all’agrume e successivamente anche in coltura specializzata con varietà derivanti da seme introdotte dalla Spagna. La specie più diffusa è certamente l’Annona Cherimola (Chirimoya) di origine Peruviana ed in particolare le varietà commerciali di origine spagnola acclimatate tra cui Fino de Jete e Campas nonché le cosiddette “varietà locali” o “varietà deformi”, certamente più gustose e probabilmente derivanti da seme selezionato sia spontaneamente sia dagli agricoltori, presso i territori maggiormente vocati, soprattutto lungo la fascia costiera e pre-collinare. In qualche zona è presente sporadicamente anche L’Annona Muricata (Graviola o Guanabana) ed la varietà tardiva Atemoya (Geffner).

annona

Avete fatto una ricerca quando avete deciso di investire nei prodotti agricoli del nostro territorio?

Abbiamo scelto di investire in questo settore poiché circa tre anni fa, prendendo consapevolezza che i nostri piccoli appezzamenti terrieri, come d’altronde diversi altri nella nostra zona, versavano in un completo o quasi, stato di abbandono. Dopo  questa analisi è nata in noi la voglia, se pur impegnati  in altri settori, di riavviare nel nostro piccolo, l’attività economica che in passato ha dato la sopravvivenza alla maggior parte delle nostre famiglie e cioè la coltivazione della terra, ed è stato allora che nei pianori Aspromontani ci siamo cimentati nella coltivazione di erbe aromatiche/officinali che ancora oggi con l’Azienda Agricola BioAs portiamo avanti con discreti risultati. Successivamente come prima citato, sentivamo ancora il bisogno di trovare un qualcosa di unico del nostro territorio che avremmo potuto valorizzare  e lì che nell’Annona abbiamo visto questa possibilità.

Perché secondo voi l’Annona ancora oggi  non è molto conosciuta?

I motivi sono diversi ma possiamo affermare con certezza che i principali sono l’assoluta delicatezza del frutto in termini di allevamento e mantenimento delle piante nei confronti del clima e degli agenti patogeni ma soprattutto il brevissimo tempo di maturazione che ha il frutto dopo la raccolta, il che non ne consente una facile diffusione e distribuzione in territori molto distanti dal luogo di produzione senza tralasciare, un aspetto molto importante per noi che trasformiamo il frutto e cioè una degradazione batteriologica molto rapida che necessita perciò una lavorazione rapidissima dopo la raccolta, anche se ciò comporta, per chi la produce, l’obbligo di effettuare solo lavorazioni stagionali poiché il frutto si produce solo in un determinato lasso di tempo che va da Settembre sino a Novembre.

Qual è la vostra idea imprenditoriale che ruota attorno alla valorizzazione, produzione e commercializzazione dell’Annona reggina ?

Il primo passo è stato quello di valorizzare un prodotto della natura, presente nel nostro territorio da oltre 100 anni,  che si avvicinasse  il più possibile al sapore ed alla consistenza del frutto fresco,  per questo  dopo svariate prove, vari esprimenti qualche volta anche fallimentari, vari sacrifici anche di natura economica ,  abbiamo trovato la ricetta giusta per trasformare il frutto in una meravigliosa Confettura Extra, la quale fin subito ha dato dei sorprendenti risultati di natura nutraceutica, infatti i risultati di laboratorio sia del frutto in purezza che del frutto trasformato, attestano uno straordinario potere antiossidante (molto vicino ai frutti rossi che per eccellenza constano il più alto numero di unità ORAC) unito ad un bassissimo potere calorico ed ad un elevato numero di polifenoli. Per noi questi non sono che i primi passi per costruire una realtà imprenditoriale moderna ed all’avanguardia che non tralasci mai comunque la territorialità, la naturalezza e la tradizione poiché in atto, in collaborazione con diversi privati, enti di ricerca ed istituzioni ci sono innumerevoli altri progetti per lo sviluppo di altri prodotti che hanno al centro sempre questo meraviglioso frutto Reggino. Oggi i nostri prodotti sono etichettati con il marchio e sono presenti nei punti vendita presenti sul sito www.annonadicalabria.com con l’augurio che possano trovare sempre maggiore gradimento e diffusione.