di Eva Curatola – Una scelta può cambiare il destino di una persona… o annientarla.
Mentre il mondo attorno a lei sta crollando, dopo aver perso sia il padre che la madre, Tris cerca disperatamente di salvare le persone che ama e se stessa. Perchè senza volerlo si è ritrovata coinvolta in un conflitto più grande di lei. Ora che la guerra tra le fazioni incombe, Tris deve decidere da che parte stare e abbracciare completamente il suo lato divergente, che si fa ogni giorno sempre più potente. Ad aiutarla e supportarla nelle sue scelte ci sarà Quattro, che nel secondo capitolo sarà sempre più identificato col suo vero nome Tobias.
“Insorta. Sostantivo. Persona che agisce contro l’autorità stabilita, ma senza necessariamente ricorrere alla violenza.”
Ed è proprio di questo che parla Insurgent, il secondo capitolo della Trilogia “Divergent” di Veronica Roth, di Insorti, che cercano di ribaltare un sistema che non funziona ormai da tempo. Tante verità verranno a galla, ma tante altre resteranno celate fino al terzo ed ultimo capitolo della saga.
“Come un animale selvatico, la verità è troppo potente per poterla ingabbiare.”
Come nel precedente libro, la storia è narrata dal punto di vista di Beatrice; il tutto sarà molto incentrato su fughe e conflitti; molto approfondita sarà anche la storia tra Tris e Quattro (Tobias Eaton), prima suo addestratore negli Intrepidi, ora compagno di vita. Proprio a causa di questo, gli altri personaggi perderanno un pò del loro spessore. Le ambientazioni come sempre, vi stupiranno, super dettagliate, oltre che molto originali, grazie ad esse il lettore si sentirà esattamente accanto a Tris, prima presso i Pacifici quando dopo la fuga i nostri protagonisti avranno un momento di pace, poi tra i Candidi quando purtroppo dovranno affrontare un processo che svelerà ogni loro più piccolo segreto, presso gli Esclusi (i senza fazione), dove Tris dovrà fare i conti con una verità un pò scomoda e infine dagli Eruditi per la battaglia finale e la scoperta di qualcosa che vi lascerà a bocca aperta.
Il lettore che si accosta a questo libro deve farlo con la consapevolezza che si tratta di un libro di transizione fra il primo ed il terzo, come spesso accade nelle trilogie. La prima parte infatti è volta a concludere ciò che era rimasto irrisolto in Divergent, mentre il resto avrà lo scopo di prepararci ad Allegiant.
“Morirò domani. E’ cosi tanto tempo che non ho certezza di niente che saperlo mi sembra quasi un dono. Stanotte, niente. Domani, qualunque cosa ci sia dopo la vita.”
Quindi cari lettori, non aspettatevi una conclusione degna di tale nome, perchè potreste rimanere delusi. Posso dirvi però che sarà un finale a sorpresa che vi costringerà a leggere anche il terzo capitolo, per sapere come andranno a finire le avventure di Tris e Tobias.
