La Madonna della Montagna, una storia di devozione religiosa che attraversa i secoli

La festa della Madonna di Polsi è tutt'oggi molto sentita sia nella provincia di Reggio Calabria che in tutta la regione, tanto da attirare migliaia di fedeli devoti al suo cospetto

Il santuario della Madonna di Polsi (conosciuta come Madonna della Montagna) sorge presso la località di San Luca nel cuore dell’Aspromonte in provincia di Reggio Calabria e la sua costruzione è dovuta all’apparizione che la Beata Vergine Maria fece di sé ad un pastore della zona.

Si racconta che in epoca normanna, verso il 1144, un vitello, fuggito dalla stalla, sarebbe stato rinvenuto inginocchiato davanti ad una croce posta su un sollevamento del terreno. Al pastore che la ritrovò apparve la Madonna che si mostrò felice dell’atto di adorazione del vitello invitando l’uomo a fare altrettanto e a costruire in quel luogo un tempio a lei dedicato.

La cosa venne risaputa anche dal Re Roberto il Normanno che ordinò di procedere subito secondo i desideri della Vergine Maria. Il Re fece costruire l’enorme santuario che ancora oggi richiama folle di fedeli. I pellegrini portano alla Madonna un sasso da deporre nel mucchio, simbolo della fede in colei che volle fosse costruito in quel luogo un santuario in suo onore. Benchè il luogo di culto sia ormai eretto da quasi novecento anni, le pietre richieste dalla vergine in persona continuano ancora oggi ad affluire al santuario con un significato che diventa simbolico, come fosse un modo per rimettere dinanzi al simulacro della madre di Dio le proprie mancanze inconfessate da tempo immemorabile.

La festa della “Madonna della Montagna” come è comunemente conosciuta in Calabria, viene celebrata ogni anno dal 31 agosto al 2 settembre. Alcuni devoti indossano segni distintivi, abiti votivi o cappellini con una gran quantità di medagliette mariane appuntate con le spille dalla cui diversità si distinguono i percorsi religiosi compiuti nella regione e fuori.

Ogni devoto prega nella propria casa dinanzi all’effige della Vergine della Montagna, espone l’immagine o ne porta una indosso. Una volta i pellegrini giungevano alla festa della Madonna di Polsi a piedi o a dorso di mulo impiegando una intera giornata o più giorni per concludere il viaggio, oggi la località si raggiunge in auto o in camion e solo l’ultimo tratto si percorre a piedi. Sono circa cinquanta le “carovane” che giungono al Santuario, ogni carovana raccoglie pellegrini d’un solo comune: il capo carovana apre il corteo del pellegrinaggio portando lo stendardo con l’effigie della Madonna.

Un tempo, lungo il percorso del pellegrinaggio, illuminato da torce fatte di steli di verbasco o tassobarbasso, si raccoglievano pietre che venivano portate in spalla o sul capo in segno di devozione, ma anche col significato pratico di trasportare materiale da costruzione per l’edificazione del Convento e delle abitazioni necessarie al riposo dei pellegrini dopo l’estenuante cammino.

I fedeli appena giunti a Polsi si recano in chiesa per porgere il saluto alla Vergine: alcuni percorrono ancora la navata in ginocchio intonando appassionati canti devozionali ai quali si unisce in coro la folla che gremisce la chiesa.

La festa della Madonna di Polsi è tutt’oggi una festa religiosa molto sentita sia nella provincia di Reggio Calabria che in tutta la regione, tanto da attirare migliaia di fedeli devoti al suo cospetto durante tutto l’arco dell’anno. L’affluenza è maggiore nella stagione estiva proprio in occasione della festa che ogni anno la vede protagonista, ma anche a causa del tempo clemente, che permette ai visitatori di condurre un viaggio più tranquillo, che d’inverno risulta impossibile a cause delle continue frane.