L’Attraversaspecchi: la nuova saga fantasy che ha rapito il cuore dei lettori!

di Maria D’Amico - Bentornati a #insidethebook!

di Maria D’Amico – Bentornati a #insidethebook! Si respira già un’aria ricca di magia con Halloween alle porte! Fuori una leggera pioggia fa da cornice, rendendo tutto più misterioso, sembra che l’autunno reclami a gran voce un libro fantasy! E chi siamo noi per sottrarci a questa richiesta? La natura va coccolata e anche voi, ecco perché oggi vi presento un libro sconvolgente, direttamente dalla Francia: “Fidanzati dell’inverno”,  il primo capitolo della saga L’Attraversaspecchi di Christelle Dabos , premiata con il Grand Prix de l’Imaginaire, proprio grazie ai primi emozionanti libri di questa saga. Pubblicato in Italia in primavera, ha già riscosso un successo strepitoso non solo tra i giovani, un vero vanto per questo genere, da sempre considerato come un’esclusiva per ragazzi. C’è sempre l’eccezione che conferma la regola no?!

Personalmente credo di essermi, da subito, innamorata dell’autrice, dei personaggi, dell’atmosfera, della copertina, della storia, se ci fossero state sbavature d’inchiostro nelle pagine, refusi di stampa o errori, probabilmente avrei amato anche quelli! Leggere un fantasy è sempre un rischio, capita che le storie cadano un po’ nella banalità del surrealismo spicciolo, tra vampiri e affini, o forse dopo Harry Potter abbiamo alzato l’asticella delle nostre aspettative, in ogni caso l’autrice è riuscita a ideare una storia degna di originalità e successo! Distopico, geniale, enigmatico, Fidanzati dell’inverno riscrive la storia e lo fa proiettandola nel futuro, nell’era successiva alla fine del mondo, quando i sopravvissuti della terra devono ripartire da zero.

Un Dio insoddisfatto e adirato o semplicemente capriccioso, distrugge il pianeta. Dopo quella lacerazione improvvisa la terra è ormai inabitabile, la vita è concentrata sulle ventuno Arche che orbitano nell’universo, ciascuna ospita un popolo, discendente diretto di una divinità, protettrice dell’Arca e dispensatrice di particolari talenti. Su Anima, l’Arca sacra di Artemide, luogo in cui qualsiasi oggetto prende vita,  vive Ofelia. Una ragazza riservata, goffa, esteticamente trascurata e piccola, nessun carattere degno di nota se non fosse che è una “Lettrice” esperta. Il suo talento consiste nel leggere la storia di qualsiasi oggetto, con un semplice tocco, dal più recente proprietario fino alla sua creazione. Inoltre, è in grado di attraversare gli specchi per percorrere brevi distanze, un potere che le sarà più utile del previsto.  Lavora come curatrice in un museo, la sua vita è scandita dall’amore per il suo lavoro e per la sua famiglia, tra cui l’anziano prozio, colui che le ha insegnato come mettere a frutto i suoi poteri. La sua routine non è destinata a durare, le Decane, nonché matriarche di Anima, in seguito a una richiesta apparentemente di origine diplomatica, concedono in sposa Ofelia a Thorn, un uomo residente presso l’Arca del Polo, discendente della dinastia dei Draghi, freddo e spigoloso al pari della sua terra natia, luogo in cui Ofelia dovrà trasferirsi.  Il rifiuto della ragazza è immediato ma inutile, solo Artemide o Faruk, divinità del Polo, potrebbero rescindere il legame tra lei e Thorn. La giovane lettrice si ritroverà in una città galleggiante, dimora di creature terribili, eterne illusioni, bizzarrie e famiglie in lotta per il potere e, lei, sarà il loro nemico giurato.  Le leggi e i talenti che vigono in questa inospitale Arca, sono molto diversi da Anima, dovrà nascondersi per sopravvivere. Le sue doti soprannaturali sono la chiave per accedere a un antico enigma la cui rivelazione determinerà un nuovo ordine gerarchico.  Circondata da pericoli e desiderosa di verità decide di fidarsi di Thorn, irruento, violento, glaciale… sarà la scelta giusta? Non c’è sentimentalismo tra le pagine, ma sentimento, un appannaggio di qualcosa simile all’amore che si insinua nella narrazione a piccoli passi, dando alla storia quella marcia in più, ma rimane un desiderio latente, quasi inconfessabile per Ofelia.  La vita di corte la metterà a dura prova, la cambierà, diventerà più forte e determinata, sarà disposta a qualsiasi cosa pur di proteggere se stessa e la sua famiglia, anche uscire allo scoperto se è necessario, perché lei è qualcosa di più di una semplice lettrice, è un’ attraversaspecchi.  

I “Fidanzati dell’inverno” è una porta su un mondo fatto di eccentricità e surrealismo, anzi sarebbe il caso di dire che è uno specchio, oltre il quale non ci siamo più noi a rifletterci, con il nostro naso troppo piccolo, gli occhi troppo grandi e i capelli che non vanno mai per il verso giusto; oltre quello specchio c’è la possibilità di essere la nostra versione migliore, più sicura, più prudente, più spietata. Sarà quel riflesso a dare a Ofelia il coraggio di non arrendersi.

“Leggere un oggetto significa dimenticare un po’ se stessi per fare posto al passato di un altro, mentre attraversare gli specchi significa affrontare se stessi. Ci vuole fegato per guardarsi negli occhi, vedersi per ciò che si è, immergersi nel proprio riflesso. Credimi non è cosa da tutti.”

Quello che ho amato di più di questo romanzo è il fatto che nulla sia lasciato al caso, perfino il nome dei  protagonisti, se analizzato, ha un’attinenza sorprendente alla trama. Ogni particolare è spiegato con cura, anche la goffaggine di Ofelia ha una motivazione quasi scientifica. La Debos ha veramente superato ogni aspettativa, ha creato un mondo tanto improbabile quanto reale, nulla è come appare, ha preso l’innocenza e la magia di Alice, la forza e lo spirito avventuroso di Divergent, il mistero di Glenn Cooper, un insieme di ingredienti che lasciano senza fiato! Per quanto mi riguarda questo libro è il preludio di un nuovo amore di carta, una di quelle storie in cui immergersi senza alcun riserbo, una dose di fantasia di cui abbiamo bisogno per combattere il disincanto che ci circonda, è assolutamente un piacere che dovete concedervi il prima possibile! Io attendo impaziente il seguito: “Scomparsi di Chiardiluna” (in uscita a gennaio 2019) e “ La memoria di Babele”.

A chi ama sorprendersi , buona lettura!

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