Lo storico Pasquale Amato apre gli appuntamenti di agosto del Cis

Lunedì 1 agosto - alle ore 21 nel Chiostro della

Lunedì 1 agosto – alle ore 21 nel Chiostro della Chiesa di San Giorgio al Corso di Reggio Calabria – Conferenza di Pasquale Amato “IL MONDO ELLENICO e le RADICI della CIVILTÀ”.
Lo storico Pasquale Amato aprirà gli appuntamenti del mese di agosto organizzati dal CIS della Calabria alle nove della sera nel Chiostro della Chiesa di San Giorgio al Corso, nel cuore di Reggio Calabria.
Presentato da Rosita Loreley Borruto, Presidente del Cis Calabria, lo storico reggino, come precisa in una breve nota, cercherà di “fare rivivere – e di attualizzare – quella magica fase della storia dell’umanità in cui i nostri progenitori ellenici inventarono la civiltà dell’Europa e dell’Occidente.
Grazie ad alcune ondate migratorie essi approdarono sulle coste del Mar Nero e del Mediterraneo, fondando una miriade di città-Stato indipendenti. In quell’universo variegato furono i primi ad immaginare e sperimentare le più svariate forme di governo e di stato. Inventarono la storia, la filosofia, la geografia, il teatro. Ed elevarono sino al massimo splendore le varie forme già conosciute della cultura, dell’arte e della scienza.
Il filo conduttore comune di tutte le loro esperienze, anche le più antitetiche come quelle di Atene e di Sparta, fu lo spirito laico della polis, il passaggio che essa rappresentò dal regno del mito dei primi Stati antichi alla sovranità della ragione. Si trattò di un periodo intenso che attraversò alcuni secoli (dall’VIII al IV a.C.), con un’età aurea (il V secolo). Un periodo straordinario, che cambiò la storia dell’umanità e di cui noi cittadini di Reghion (prima polis della Calabria e una delle più antiche dei Greci d’Occidente, fondata nel 730 aC da calcidesi e messeni) fummo tra i protagonisti. Un periodo ai cui contenuti culturali potrebbe essere utile riferirsi per ritrovare la bussola dispersa”.

Grazie ad alcune ondate migratorie essi approdarono sulle coste del Mar Nero e del Mediterraneo, fondando una miriade di città-Stato indipendenti. In quell’universo variegato furono i primi ad immaginare e sperimentare le più svariate forme di governo e di stato. Inventarono la storia, la filosofia, la geografia, il teatro. Ed elevarono sino al massimo splendore le varie forme già conosciute della cultura, dell’arte e della scienza.

Il filo conduttore comune di tutte le loro esperienze, anche le più antitetiche come quelle di Atene e di Sparta, fu lo spirito laico della polis, il passaggio che essa rappresentò dal regno del mito dei primi Stati antichi alla sovranità della ragione. Si trattò di un periodo intenso che attraversò alcuni secoli (dall’VIII al IV a.C.), con un’età aurea (il V secolo). Un periodo straordinario, che cambiò la storia dell’umanità e di cui noi cittadini di Reghion (prima polis della Calabria e una delle più antiche dei Greci d’Occidente, fondata nel 730 aC da calcidesi e messeni) fummo tra i protagonisti. Un periodo ai cui contenuti culturali potrebbe essere utile riferirsi per ritrovare la bussola dispersa”.