'Nel Grand Canyon calabrese'. Le Valli Cupe finiscono su National Geographic

“Esistono luoghi che hanno qualcosa di mistico

“Esistono luoghi che hanno qualcosa di mistico ed emblematico allo stesso tempo. Luoghi in cui la Natura continua a fare il suo corso lontano dal rumore delle grandi città, e dove il tempo sembra essersi fermato. Uno di questi luoghi è la Riserva naturale regionale Valli Cupe, istituita lo scorso dicembre con un’approvazione all’unanimità della proposta di legge del Consiglio regionale della Calabria”.

Il titolo dell’articolo ospitato dal “National Geographic” Italia, (CLICCA QUI) una delle più grandi istituzioni scientifiche ed educative non profit al mondo la cui sede si trova a Washington, è: “Nel Grand Canyon calabrese”.

L’articolo del National Geographic si sofferma sui paesaggi della Riserva: “Qui monti e vallate dalla vegetazione fittissima degradano dolcemente verso il Mar Ionio. Fiumi, torrenti e ruscelli serbano ancora acque limpide e cristalline che modificandosi lungo il percorso si trasformano in enormi salti mozzafiato regalando cascate e scenari degni di nota. Percorrendo la SS106 si imbocca il bivio per Cropani e si sale fino a Sersale.

Già mentre si procede verso il paese lo scenario cambia, dal paesaggio tipicamente marino si sale verso colline che – seppure a pochi chilometri dalla costa – sembrano incontaminate. Arbusti, macchia mediterranea e steppe aride si susseguono in un paesaggio pittoresco che accompagnano il visitatore fino al momento in cui si scorge l’agglomerato antropico che sembra essere stato posato delicatamente sull’aspro terreno. Siamo a Sersale, 740 metri sul livello del mare. La varietà floristica dei paesaggi è molto articolata, si passa dall’arboreto tipico composto da uliveti e castagneti, alla macchia mediterranea, fino ad arrivare ai querceti e ai castagneti”.

E ancora: “In quest’ultima fascia più in quota il clima montano-mediterraneo è caratterizzato da precipitazioni nevose in inverno che, sciogliendosi in primavera, aumentano la portata dei corsi d’acqua. Questo porta all’origine di particolari microclimi che consentono l’insediamento di specifiche associazioni vegetali che vanno a creare piccole riserve di biodiversità”. Infine, l’articolo firmato dal fotografo-naturalista Giuseppe Intrieri, spiega che “Il Canyon che dà il nome alla Riserva Naturale Regionale è il Canyon Valli Cupe. Si tratta di una rara formazione geologica profondamente incassata in un substrato costituito da conglomerato poligenico – di straordinario effetto scenografico – originatasi a seguito della lenta azione di scavo esercitata dal torrente omonimo, che nasce a circa 700 metri di altitudine, alle pendici meridionali del Monte Crozze.

Fin dalla prima parte del suo corso il torrente Valli Cupe scorre in una profonda forra che assume ben presto la caratteristica profonda incisione nota come Canyon delle Valli Cupe e, dopo un percorso di circa 15 chilometri, si tuffa nelle acque del mar Ionio all’altezza di Sellia Marina. Senza dubbio il canyon delle Valli Cupe costituisce l’attrazione principale dell’intera zona; secondo alcuni si tratterebbe tra l’altro del secondo canyon più alto d’Europa costituito da pareti di rocce sedimentarie. Si può dire che sia uno dei pochi posti in Calabria dove si fa sul serio turismo ecosostenibile: oltre alle cascate e alle gole che caratterizzano la zona, ci sono boschi secolari, rovine di monasteri e siti archeologici che fanno della nuova Riserva un vero tesoro naturalistico e paesaggistico”.