Presentato il progetto dei laboratori curati da "Giornalisti d'azione"

Percorrere nuove strade alla ricerca di spazi occu

Percorrere nuove strade alla ricerca di spazi occupazionali per i giornalisti incontrando tutti gli ambiti produttivi della società. È questo uno degli obiettivi statutari del movimento “Giornalisti d’Azione”. E proprio per raggiungerlo, l’associazione calabrese ha avviato una serie di incontri per far conoscere meglio la figura del giornalista, il suo lavoro e le sue competenze che sono il frutto di studi specifici e di un bagaglio di esperienza, corredo fondamentale per una professionalità che non può essere improvvisata. Ed è proprio il lato empirico del mestiere dei giornalisti che potrebbe aprire loro le porte delle scuole calabresi e, quindi, delle opportunità di lavoro. Per questo, i “Giornalisti d’Azione” hanno incontrato, nell’aula magna del Liceo scientifico “Valentini” di Castrolibero, una parte di dirigenti scolastici del territorio cosentino. Nell’incontro, che si è svolto alla presenza del dirigente dell’Ufficio scolastico regionale, Luciano Greco,  e che è stato introdotto dalla dirigente dell’istituto, Iolanda Maletta, il presidente di “Giornalisti d’Azione”, Mario Tursi Prato, ha illustrato il progetto. “Non si tratta – ha detto Tursi Prato – di sostituire il docente interno, in genere è quello di italiano, il cui indispensabile ruolo non viene in alcun modo messo in discussione, ma di affiancargli un giornalista in modo da offrire agli studenti una visione più realistica e più approfondita del lavoro giornalistico e della comunicazione più in generale”.  Per il direttore dell’Ufficio scolastico provinciale si tratta di una progetto importante per le sinergie che può produrre “e noi vogliamo fortemente – ha detto Greco – che si traduca in realtà nelle scuole del Cosentino. E ci sembra che il movimento “Giornalisti d’Azione” sia per noi un interlocutore privilegiato perché agisce attraverso professionalità consolidate e radicate nel tempo che sono davvero in grado di stimolare la massima creatività e la massima curiosità dei nostri studenti”. Nel progetto, particolare attenzione è stata indirizzata all’attività pratica a cui saranno sottoposti gli studenti, anche con la realizzazione di telegiornali e radiogiornali, ma anche di trasmissione di approfondimento e redazione di articoli e di notizie coi diversi linguaggi propri della carta stampata e del web. Per il Segretario di “Giornalisti d’Azione”, la giornalista Rai Livia Blasi, “del lavoro del giornalista, spesso se ne dà una visione distorta. Per questo è importante, secondo noi, che a spiegare il nostro lavoro ai ragazzi siano dei professionisti dell’informazione”. Paolo Giura, direttore di “Calabria Tv”, e Sergio Tursi Prato, Tesoriere del movimento e direttore di “Telitalia”, hanno sottolineato come, grazie al progetto del movimento, gli studenti potranno anche entrare nelle strutture editoriali e vivere dal di dentro l’esperienza del lavoro giornalistico. “E questo – ha aggiunto Giura – è possibile grazie alla rete di emittenti televisive, in pratica quasi la totalità, e radiofoniche, e dei diversi siti informativi on line che appoggiano il nostro movimento e che ci consentono di portare nelle scuole un progetto di laboratori giornalistici con degli spunti decisamente innovativi”. Per il presidente Mario Tursi Prato “è stato fatto il primo passo verso un possibile impiego di colleghi giornalisti. In Calabria siamo quasi 3 mila, tra professionisti e pubblicisti, e, nella stragrande maggioranza, inoccupati o disoccupati. Il nostro movimento non promette la panacea della disoccupazione né si propone come ufficio di collocamento. Il nostro movimento si adopera per creare le condizioni affinché si possano creare opportunità di lavoro. E questo lo facciamo attraverso l’unico strumento che abbiamo: la nostra capacità comunicativa. Auspichiamo di incontrare, nei prossimi mesi, anche i dirigenti scolastici delle scuole delle altre province calabresi, e di proseguire quest’opera di “promozione” della figura del giornalista. E, dopo la scuola, toccherà alle agenzie di convegnistica e ai Comuni”.