Pullman in fiamme sulla Sa -RC, il racconto degli studenti

Questo non è il solito articolo che siete soliti

Questo non è il solito articolo che siete soliti leggere su questo blog, di solito mi occupo di letteratura e di libri.  Ma devo riconoscere l’importanza di avere un piccolo spazio web in cui poter dar voce a ciò che è necessario raccontare e, anche se oggi i protagonisti non saranno i libri, spero sarete d’accordo con me nel riconoscere nella scrittura una forma forte e importante di denuncia sociale.
 
VERGOGNA 
è l’unica parola che riesco a dire da quando ho ricevuto una telefonata da una studentessa che mi chiedeva di condividere la sua esperienza di qualche ora fa.
Non ho saputo, né potuto, né voluto dire di no.
Perché scrivere è un modo sottile di denunciare, come lo è anche condividere una foto, un video. Significa dare testimonianza di qualcosa, essere parte attiva della propria vita e della propria società.
Oggi un autobus su cui viaggiavano studenti universitari è andato in fiamme in autostrada. I ragazzi sono tutti salvi, nessun ferito.
Cosa sarebbe potuto accadere se…?
Lasciando da parte le ipotesi peggiori, quelle che per fortuna non si sono verificate, vi parlo di ciò che è accaduto che non è meno grave.
Anzi, ciò che è accaduto è ingiustificabile, è senza dubbio un atto grave.
Imprudenza? Scarsa o nulla manutenzione?
Non so a cosa sia stato dovuto, né di chi sia la colpa e non tocca a me stabilirlo.Ciò che intendo fare con questo articolo è dar voce alla testimonianza di una ragazza che ha avuto il coraggio e la possibilità di contattarci e di raccontare ciò che accadeva solo qualche ora fa.

Tratto di autostrada tra Pizzo e Sant’Onofrio, direzione sud. Pullman della ditta “Lirosi” con a bordo 74 persone va in fiamme. Io ero tra quelle. E’ stata una delle esperienze più brutte della mia vita e assolutamente ingiustificabili.
Dopo aver preso il pullman nei pressi dell’Università della Calabria, stavo ascoltando un po’ di musica durante il viaggio di rientro a casa per il fine settimana. Improvvisamente insieme ad altri passeggeri notiamo che all’interno del veicolo c’è del fumo che va sempre più aumentando.
Dietro questa nostra segnalazione, dopo alcuni minuti l’autista se ne accerta e ferma il veicolo a lato dell’autostrada (non nella corsia di emergenza) e grida ad alta voce di scappare subito fuori del veicolo, di fuggire velocemente verso la piazzola di sosta.
Fortunatamente pochi secondi dopo essere tutti scesi, a pochi passi dal veicolo esplode una parte dell’autobus, forse uno pneumatico, poi un’altra e un’altra ancora. Infine l’intero abitacolo è avvolto dalle fiamme!
La rabbia per aver perso tutto: valigia, computer, libri universitari. Paura di morire, timore, panico. E’ quello che ho provato in quegli istanti, ma sono troppo riduttive queste parole.
Dopo circa mezz’ora sono arrivati i soccorsi: due volanti della polizia, due vigili del fuoco, una ambulanza e il soccorso stradale che trasporta la carcassa del pullman che è l’unica cosa che rimane. Tutto completamente bruciato. E noi abbiamo dovuto, su indicazione della polizia stradale, a percorrere un tratto in autostrada a piedi fino allo svincolo di Sant’Onofrio dove un altro autobus della stessa ditta sarebbe arrivato per riportarci a casa. Sono viva per miracolo, e questa è solo una vergogna!!!!” 

 -Testimonianza della studentessa M. , 20 anni.  

 

 

 

Ed è vero: questa è solo una vergogna!
Basta fare un giro su internet per trovare innumerevoli notizie di incidenti sulla stessa strada, con la stessa azienda locale e anche con delle altre locali. Saranno scritti con meno veemenza, avranno più informazioni forse, ma non saranno in grado di trasmettervi l’impressione di chi si è trovato coinvolto. Questo, infatti, non è un articolo dal taglio giornalistico, non nasce con questa intenzione e con questa pretesa. L’intenzione è quella di far luce su un problema serio, che coinvolge tantissime persone, in maggior parte studenti che non hanno una vasta scelta di trasporto.

Non è il primo caso e non sarà l’ultimo se chi di competenza, l’azienda e chi fornisce le concessioni perché tali mezzi siano immessi nella circolazione viaria con mancati o scarsi controlli, mancata o scarsa manutenzione, incapaci di garantire quel minimo di sicurezza che consenta di percorrere un viaggio di circa due ore.

E’ giusto che uno studente debba rientrare per il week end a casa in queste condizioni?
Erano tutti studenti dell’Università della Calabria, ragazzi che rientrano abitualmente nelle proprie famiglie per trascorrere il fine settimana.

Cosa sarebbe accaduto se il pullman non si fosse fermato?
Se l’avesse fatto dopo solo qualche minuto?
Non oso immaginarlo!

Perché al posto della studentessa che mi ha contattata avrebbe potuto esserci uno di voi, uno qualunque.
Perché non è giusto che uno studente, un passeggero, una persona, sia esposto ad un rischio così grande senza un reale motivo valido.
Perché su questi autobus di questa stessa linea ci viaggio da anni e so che non è il primo di questi brutti incidenti, fortunatamente oggi risolto senza feriti.

A voi che state leggendo questo articolo chiedo di condividere, di far conoscere quella che è la situazione nella quale vi siete trovati.
E’ un episodio grave, vergognoso e ignobile, da denunciare, da perseguire legalmente.
Dove si arriverà se non si agisce?
Cosa accadrà al prossimo triste episodio?
Personalmente l’indignazione della ragazza che ha offerto la sua testimonianza è anche la mia.
Non avrei potuto non scrivere, non parlarne perchè questa situazione la conosco bene in quanto anche io sono da anni una studentessa che viaggia abitualmente sulla stessa linea di autobus. Ma da oggi non più. Dopo questo episodio non ho più intenzione di viaggiare in queste condizioni.

A tutte le persone coinvolte in questo spiacevole incidente auguro di trascorrere un sereno week end con la propria famiglia e i propri amici.

fonte: http://emozionitralerigheilblog.blogspot.it