Reggina, che ti succede? Amaranto inguardabili, travolti dalla Sicula Leonzio

di Pasquale Romano - Sprofondo amaranto. Dicembre

di Pasquale Romano – Sprofondo amaranto. Dicembre non porta doni ma solo dispiaceri alla Reggina, che dopo aver ceduto in modo sorprendente all’Akragas rianima anche la Sicula Leonzio. Gli amaranto si fanno travolgere per 3 a 0 dalla formazione allenata dall’ex amaranto Diana, all’esordio sulla panchina dei siciliani.

NATALE…CON L’ALBERO – Maurizi cambia l’assetto tattico, il consueto 4-3-1-2 va in soffitta. Spazio al 4-3-2-1 con Porcino e Di Livio dietro Bianchimano, Fortunato e De Francesco ai fianchi di Mezavila in mediana. Il nuovo schema in realtà è un ibrido legato ai movimenti di Porcino e Di Livio, che spesso si allargano dando vita ad un 4-1-4-1.

‘BOLLINO’ ROSSO – Una squadra in crisi di risultati e di gioco, per rialzare la testa deve assolutamente evitare di partire con il freno a mano tirato per non allargare la voragine emotiva. Detto fatto, la Reggina ha un approccio tremendo sulla partita. Tesi e contratti, gli amaranto sin dai primi istanti di gara cedono lo scettro agli avversari.

Un sinistro di Gammone alto è il primo squillo della Sicula Leonzio, ancora Gammone (stavolta di destro) al minuto 11 impegna Cucchietti, reattivo a deviare in angolo. Reggina incacapace di manovrare, la formazione di Diana cosi può trovare il meritato vantaggio. Leggerezza di Mezavila su Bollino, per il direttore di gara il lieve contatto è sufficiente per decretare il calcio di rigore. Sul dischetto va lo stesso Bollino, Cucchietti intuisce ma non riesce a respingere la conclusione.

La reazione amaranto è nel diagonale di Bianchimano da posizione defilata, palla a lato. Ben più pericoloso Di Livio al 26′: il giovane scuola Roma brucia Camilleri in velocità e con un pallonetto scavalca Narcino in uscita, il pallone però timbra la traversa. E’ l’unico guizzo amaranto in un primo tempo inguardabile, con Porcino pesce fuor d’acqua largo a destra e un ‘invisibile’ De Francesco preda di inutili leziosità.

SLIDING DOORS – Il legno colpito dalla Reggina si palesa come l’episodio che sposta definitivamente gli equilibri, in una manciata di minuti infatti si passa dal possibile 1-1 allo 0-2. Solerio su un lancio degli avversari scivola e dà il via libera all’azione dei siciliani, Tavares serve D’Angelo che di destro fulmina Cucchietti.

Il primo tempo si chiude con un destro di Fortunato alto e la doverosa bordata di fischi del Granillo a fare da sottofondo ad un pessima prestazione degli amaranto. La ripresa si apre senza cambi e invece dei canonici 45, dura una manciata di minuti. La traversa di Solerio in avvio sembra promettere una reazione della formazione di Maurizi, pericolosa anche con una conclusione mancina di Bianchimano.

TRIS DI LACRIME – La vivacità amaranto dura il tempo di un amen, il doppio cambio operato da Maurizi (dentro Tulissi e Marino, fuori Mezavila e Fortunato, Reggina con una sorta di ‘4-1-fantasia’) aggiunge soltanto confusione alle poche idee. Secondo tempo che è lungo sbadiglio, con la sterile manovra amaranto che non preoccupa una Sicula Leonzio che serra le fila forte del doppio vantaggio.

Con 15 minuti di anticipo arriva il triplice fischio. Ancora Tavares serve D’Angelo, ancora un destro potente che non lascia scampo a Cucchietti, Sicula Leonzio che mette il timbro sulla crisi nerissima della Reggina. Amaranto che nel finale avrebbero meritato almeno il gol della bandiera: prima Solerio costringe Narciso al miracolo, qualche secondo più tardi Laezza centra il terzo legno della serata.

COSA SUCCEDE? – Dal sogno play-off all’incubo play-out, tutto in poche settimane. Perentorio il tris firmato dalla Sicula Leonzio che obbliga una assopita Reggina all’immediato risveglio, per ottenere la salvezza bisogna resettare e ripartire. Il bel giocattolo ammirato sino alla gara con il Catania si è evidentemente rotto, e le ragioni non sembrano essere esclusivamente tecnico-tattiche…