Rubens Curia a Citynow: "La sanità in Calabria? Prigionieri di una burocrazia incompetente. Ho due proposte..."

di Vincenzo Comi - Professionista stimato, esperto

di Vincenzo Comi – Professionista stimato, esperto della sanità calabrese e profondo conoscitore del sistema sanitario. E’ stato medico di base, aiuto corresponsabile presso il reparto di malattie infettive dell’ospedale di Palmi, docente e professore universitario, componente del coordinamento amministrativo dell’istituto superiore di sanità a Roma, e dirigente del settore prevenzione primaria del dipartimento regionale. Tra i prestigiosi incarichi ha ricoperto il ruolo di commissario straordinario e direttore generale dell’ASP di Vibo Valentia.

Abbiamo incontrato il prof. Rubens Curia, a poche ore dalla presentazione del suo ultimo libro “Manuale per una riforma della sanità in Calabria” (Città del Sole edizioni).

I ‘panni’ indossati dal prof. Curia sono quelli di una persona che ama Reggio Calabria, la regione in cui è nato e che adora il proprio lavoro. Rubens Curia è una persona che si è nutrita di sanità sin da bambino.

Ricordo ancora quando sgattaiolavo, da bambino, tra gli scatoloni che contenevano i farmaci del deposito che mio padre, farmacista, possedeva o ancora, il sapore del citrato che, furtivamente, mangiavo da un grosso contenitore di latta…“.

Da oltre 40 anni nel mondo della sanità sempre e solo al servizio della gente e dei pazienti. Ha avuto modo di conoscere tutte le pieghe del sistema sanitario perchè di quel mondo ha conosciuto ogni aspetto toccando tutti i settori.

La sanità è un mosaico in cui ogni tassello è importante. Se ne manca uno solo il mosaico rimane incompleto e ‘sofferente“.

Ma come nasce l’idea di pubblicare un manuale sulla sanità calabrese?

Ogni giorno sentiamo parlare del sistema sanitario calabrese e delle sue innumerevoli difficoltà. Il punto, a mio avviso, non sta nell’assunzione di nuovo personale, di medici o infermieri. La situazione è ben più complessa. Nel manuale, analizzo il perchè si è arrivati al piano di rientro che condanna il sistema sanitario.”

Un vero e proprio manuale rivolto non solo ai tecnici del settore ma anche a tutti i cittadini.

La tutela della salute è un bene comune. Ho cercato di trovare il giusto equilibrio per offrire una panoramica esatta dell’attuale situazione sanitaria calabrese in modo che tutti possano comprenderne le cause di questo sfacelo nonchè le proposte”.

Dopo diciannove anni di inadempienze e leggi non applicate si arriva al famoso ‘Piano di rientro’. Dal dicembre del 2009 la sanità in Calabria è in piano di rientro e la situazione non tende a migliorare, anzi.

Sono trascorsi 9 anni dall’avvio in Calabria del ‘Piano di rientro’, ad oggi abbiamo spogliato il territorio e nel contempo sono stati messi in gravissima difficoltà i cosiddetti presidi ospedalieri spoke come quello di Locri – spiega Rubens Curia – La Calabria è rimasta sempre ferma negli anni, a fronte di una domanda di salute sempre in continuo cambiamento, sempre più orientata, da una parte, verso risposte e soluzioni ad alto contenuto professionale e, dall’altra, a risposte vicine ai luoghi di vita delle persone attraverso gli attuali UCCP (unità complesse di cure primarie)”.

Quali dunque le proposte del prof. Curia? Quale a suo avviso la Riforma organizzativa da attuare?

Per prima cosa, l’applicazione dei contratti nazionale dei medici di medicina generale. Valorizzare i presidi ospedalieri allocati nelle attuali ASP è fondamentale per creare una maggiore crescita dell’offerta garantendo la qualità delle prestazioni ed un migliore utilizzo delle risorse umane. Il secondo punto della Riforma è dato dall’istituzione di 5 aziende Sanitarie Territoriali che coincidono con le province, il cui management, finalmente libero dai gravosi e continui problemi dei presidi ospedalieri, potrà programmare e sviluppare tutte le attività della Medicina utilizzando i finanziamenti ordinari e degli ‘Obiettivi di Piano Sanitario Nazionale’.

Una proposta che mira al miglior funzionamento delle strutture intermedie così da snellire e non ingolfare i grandi ospedali.

Il professore Curia punta tutto sul concetto del ‘Sistema‘ e non sul ‘ServizioSanitario Regionale.

“Ritengo che uno dei problemi della sanità calabrese sia la mancanza del fare rete nell’ambito dell’azienda sanitaria, tra le aziende sanitarie e tra gli enti preposti. Fare sistema vuol dire diffondere le proprie conoscenze e le proprie esperienze positive”.

Infine un messaggio chiaro che intende smuovere le coscienze di tutti gli operatori del sistema sanitario.

Quando, negli anni settanta, mi laureai in Medicina e Chirurgia a Pavia, il mio professore di Clinica Medica qualche mese prima della laurea, ci spiegò che in sei anni di corso di studi universitari molto di ciò che avevamo appreso doveva essere aggiornato, grazie alla continua evoluzione della ricerca scientifica. Dobbiamo comprendere che la sanità è in continua evoluzione e la Calabria non può rimanere ancora guardare…