Si è conclusa la seconda edizione del Foklfest organizzato dall'A.I.Par.C

La seconda edizione del Folkfest, come in un cresc

La seconda edizione del Folkfest, come in un crescendo rossiniano, chiude i battenti ribadendo la scelta azzeccata dell’Associazione Italiana Parchi Culturali e della sua Presidente Nazionale Irene Tripodi i quali hanno saputo calamitare l’attenzione della città con un’offerta originale e dal notevole impatto intellettuale.

Non si erano ancora spenti i riflettori sulla prima giornata dedicata alla musica popolare, con la presenza di gruppi folcloristici di respiro internazionale, che l’area concerti del Circolo del Tennis Rocco Polimeni di Reggio Calabria ha piacevolmente registrato il tutto esaurito per la conclusione di un percorso ricco e variegato, culminato con uno spettacolo che definire semplicemente concerto sarebbe riduttivo e limitante rispetto al progetto messo in campo dall’Associazione ed al lungo e proficuo lavoro che lo ha preceduto e che verosimilmente lo seguirà. Annamaria Curia, Cerimoniera e Consigliera Nazionale A.I.Par.C. (Associazione Italiana Parchi Culturali) e il giornalista Carlo Arnese hanno presentato i mattatori di una serata che il pubblico ricorderà a lungo per la sua straordinarietà. Nicola Petrolino, esperto di cinema, nonché direttore del Dipartimento Spettacolo A.I.Par.C., Marinella Rodà, straordinaria interprete del canto e delle tradizioni popolari ed i maestri Alessandro Calcaramo (chitarra) e Rocco Camera (fisarmonica) hanno saputo trascinare il pubblico all’interno della storia e della vita stessa di un personaggio la cui pur conclamata notorietà non è forse pari al suo incommensurabile valore umano ed artistico: Rosa Balistreri.

Le tragiche vicende umane dell’artista di origine licatese sono state narrate dall’abile ricostruzione del professor Petrolino, il quale, attingendo a piene mani dalle teche RAI e con un’abile e minuziosa opera di ricerca di registrazioni originali, ha creato sei capitoli attraverso i quali, con l’ausilio anche della sua vibrante narrazione, ha predisposto lo spazio emozionale perfetto per la voce calda, forte e coinvolgente di una sempre più brava Marinella Rodà. .

Le note della fisarmonica ed il suono cangiante della chitarra dei maestri Camera e Calcaramo, i ritmi ora lenti, ora incalzanti delle percussioni della stessa Marinella, hanno condotto per mano i tantissimi spettatori attraverso il percorso, umano prima ed artistico poi, della voce più rappresentativa della Sicilia, dalla sua giovane permanenza sull’isola al suo “esilio” in Toscana. Brani come “Amuri Amuri”, “Cu ti lu dissi”, “Mi votu e mi rivotu” e le proiezioni, in rigoroso bianco e nero, del maestro Petrolino hanno consacrato la grande capacità comunicativa di Marinella Rodà il cui cromosomico
legame artistico con Rosa Balistreri è lampante e scaturisce non solo da una voce potente che sembra nata per la musica popolare, ma proviene dal profondo dell’anima, un’anima sensibile che la professoressa Irene Tripodi ha fortemente voluto accanto a sé. Lo spettacolo, a conclusione, ha riservato anche un momento dedicato all’estrazione di pregevoli premi offerti sia dagli sponsor della manifestazione che dalla stessa A.I.Par.C. (Associazione Italiana Parchi Culturali). Il presidente del Circolo Polimeni, dott. Iginio Postorino, si è detto felicissimo della poliedrica e varia proposta messa in campo dall’Associazione e ha ribadito la sua vicinanza con le future iniziative che Irene Tripodi ed il suo entourage sapranno, dall’alto della loro operosità, mettere in campo già dal prossimo mese. Il bis richiesto a gran voce dal pubblico ha fatto si che fosse Marinella Rodà a scrivere la parola fine sulla seconda edizione del Folkfest Musica e Cultura, una parola fine che non è altro che un rinvio a tante altre iniziative all’insegna della strenua e caparbia difesa della cultura, vera e propria “mission” dell’L’A.I.Par.C..