Talenti Reggini – Simone Missiroli: 'La Reggina sarà per sempre casa mia'

di Pasquale Romano - Un missile amaranto. Simone M

di Pasquale Romano – Un missile amaranto. Simone Missiroli è uno degli esempi più eclatanti dei ‘Figli del S.Agata’, ragazzi diventati prima uomini e poi calciatori con la maglia amaranto addosso. Figlio d’arte (il padre Battista ha vestito la casacca amaranto tra gli anni settanta e ottanta) il centrocampista classe ’86 ha esordito in serie A il 24 aprile del 2005, appena diciannovenne, in un Brescia-Reggina terminato 2a0 per le rondinelle.

‘Datemi retta, questo è un talento puro’, la frase che gli appicicò l’allora tecnico amaranto Ulivieri, che ne intuì da subito caratteristiche fuori da comune. Alto ben 191 centimetri, Missiroli deve il suo soprannome ad una velocità che in campo aperto si rivela devastante. Nel corso degli anni, alle qualità fisiche il ‘Missile’ ha abbinato capacità tecniche sempre più consistenti. sino ad arrivare al giocatore ‘universale’ ammirato negli ultimi anni. E pensare che ai primi tempi arrivava qualche fischio ad accompagnarne le giocate…: ‘L’inizio è stato duro, ho incontrato diversi ostacoli che oggi mi rendono ancora più felice e orgoglioso. Affermarsi nella propria città non è semplice, l’ho sperimentato sulla mia pelle’.

Reggino purosangue, per sette stagioni è rimasto in riva allo Stretto (con una parentesi al Treviso) prima dei trasferimenti al Cagliari e al Sassuolo. Una crescita costante e continua quella di Missiroli nel lungo percorso in amaranto, figlia di una maturazione che l’ha portato oggi ad arretrare il raggio d’azione e diventare centrocampista completo.

‘Porto la Reggina nel cuore, sono orgoglioso di avere indossato questa maglia per tutti questi anni. A Reggio sono nato, cresciuto ed è solo grazie alla Reggina che oggi posso giocare ad alti livelli. E’ stato
un privilegio portare la fascia di capitano della squadra della città in cui sono nato e ho sempre fatto il massimo sia in campo che fuori per rappresentare nel migliore dei modi la Reggina. La Reggina sara’ per sempre casa mia
’. il commiato affettuoso e sincero di Missiroli nel momento dei saluti. Distacco doloroso ma dovuto, le qualità evidenziate nelle 168 partite giocate in amaranto (condite da 24 reti) meritavano e reclamavano palcoscenici differenti.

Ingaggiato dal Sassuolo, Missiroli nel 2013 ha fatto centro al primo tentativo, guadagnandosi subito il ritorno in serie A. Tornato in massima serie, Missile è definitivamente esploso agli ordini di Di Francesco, affermandosi come uno dei migliori centrocampisti italiani. “Si, non mi sono mai sentito cosi forte. Credo di essere al top della mia carriera, accumulata negli anni un bel pò d’esperienza adesso mi sento solido caratterialmente e nel modo di giocare. La maglia azzurra ? Un pensiero ammetto di avercelo fatto, purtroppo il lungo infortunio mi ha impedito di sperare concretamente nella convocazione agli ultimi Europei’.

A inizio 2016 la Fiorentina di Paulo Sousa lo cerca con insistenza, ma il club emiliano ritenendolo fondamentale non lo ha lasciato partire. ‘Il Sassuolo però mi ha fatto sentire ancora più importante, rinnovandomi il contratto e dichiarandomi incedibile. Sono rimasto ben volentieri in una società seria, che sa lavorare e programmare con lungimiranza”, le parole di Missiroli. Anno sfortunato per il centrocampista reggino, vittima di diversi problemi fisici nel corso degli ultimi mesi. Il lungo calvario iniziato a marzo, dovrebbe finalmente concludersi nelle prossime settimane.

Missiroli e la Reggina, un legame indissolubile. Talmente intenso il rapporto che lega il centrocampista reggino al club amaranto, che ancora oggi la partita che ricorda con maggior piacere è un derby vinto sul Messina, nemico prediletto, e vissuto soltanto dalla panchina. Non sono mancati, nel corso degli anni, i riferimenti diretti a gare vinte dalla Reggina contro i giallorossi. “Ora un’altra carcagnata” e “La storia si ripete. Forza amaranto!” i messaggi pubblicati su Facebook in occasione del doppio spareggio vinto dalla Reggina sul Messina nel maggio del 2015.

Un cuore sempre rimasto amaranto, nei sentimenti come nei gesti concreti. Poco più di un anno fa infatti, Missiroli dava il proprio contributo economico nel tentativo (poi fallito) di salvare in extremis la Reggina di Foti. “Non l’ho fatto da solo, diversi giocatori cresciuti al S.Agata hanno compiuto il medesimo gesto. Era un modo per aiutare la società che ci ha fatto nascere e crescere, purtroppo non è bastato”.