Teatro Siracusa, vicina la chiusura? Si alza l'urlo della città: "Salviamolo"

di Pasquale Romano - Lo storico cineteatro Siracus

di Pasquale Romano – Lo storico cineteatro Siracusa potrebbe presto chiudere i battenti. Sarebbe uno schiaffo alla cultura, un glorioso passato ricacciato nel cassetto, un autogol per una città che ha fame e bisogno di luoghi e attività culturali. Di peggio, c’è solo la nuova (possibile) destinazione della struttura: un negozio di moda, sulla falsariga di quanto successo con il ‘Margherita’ anni fa.

Negli ultimi giorni il tam tam si è diffuso sui social network, grazie anche all’interesse di Filippo Sorgonà, Giuseppe Tuffo e Fulvio Cama. Tre reggini che non vogliono rassegnarsi alla chiusura del Siracusa, e subito sostenuti da un nutrito gruppo di associazioni, compagnie teatrali e numerosi artisti. “Le adesioni sono state numerosissime, non ci aspettavamo questa gigantesca ondata di sostegno -dichiara Sorgonà ai microfoni di Citynow- e questo ci dà ulteriore stimolo, alla ricerca di una soluzione positiva”.

Chiuso da qualche anno, il cineteatro Siracusa è una struttura privata, doveroso chiarirlo. Allo stesso modo però, è giusto sottolineare come un cambio di destinazione d’uso (fondamentale per far diventare un teatro un negozio di abbigliamento) deve essere concesso dalle amministrazioni.

Il sindaco Falcomatà, ha risposto via social network all’appello di Sorgonà, invitandolo nei prossimi giorni a Palazzo Alvaro. “Per questa ragione invitiamo tutti a unirsi a noi, sostenerci, proporre idee e soluzioni. Prima di incontrare il sindaco Falcomatà, ci riuniremo con tutte le associazioni -precisa Sorgonà- cosi da creare un documento comune e proporre possibili soluzioni, cosi da scongiurare la chiusura del Siracusa”.

Da capire margini ed effettiva disponibilità dei proprietari della struttura a far riaprire il ‘Siracusa’ con l’originale destinazione, “allo stesso tempo bisogna ricordare che che sebbene sia un bene privato, la Pubblica Amministrazione può avvalersi sempre dello strumento dell’Esproprio per “pubblica utilità” restituendo alla comunità un luogo strutturalmente organico e funzionale alla vita culturale cittadina, della provincia e della regione stessa. Esistono inoltre -sottolinea Sorgonà- varie formule praticabili di partneriato “virtuoso” fra Enti, Privati ed Operatori che possono ovviare in modo concreto alle spese di gestione. Strade forse mai intraprese pubblicamente fino ad oggi o, quantomeno, mai in una forma partecipata ampia”.