University Startup Competion: sul podio tre giovani studenti reggini

L’imprenditoria europea è ancora attempata: se

L’imprenditoria europea è ancora attempata: se è vero che l’età media di chi fonda un’impresa è di 34,6 anni, sono gli over 40 a monopolizzare i quadri aziendali rimanendo abbondantemente avanti agli under 24.
Con l’obiettivo di abbassare questa soglia e di sostenere i giovanissimi talenti italiani, si è svolto lo “Junior Achievement StartUp Program”, il programma che accompagna i giovani studenti universitari di tutta Europa a individuare un’opportunità di business, a pianificare le risorse e a passare dall’idea all’azione.
16 team finalisti di 14 università si sono sfidati, valutati da una giuria d’eccellenza composta da professionisti d’impresa, startupper e investitori, per aggiudicarsi il premio come Migliore StartUp JA Italiana e volare alla competizione europea che si terrà a Bucarest i prossimi 5/8 luglio.
In giuria sedevano: Antonio Angioni, Organisation & Talent Director ManpowerGroup; Alessandro Beulcke, Presidente ARIS; Marco Bicocchi Pichi, Presidente Italia StartUp; Alvise Biffi, Presidente Piccola Industria Assolombarda e V.P. Piccola Industria Confindustria; Enrico Cazzulani, Segretario Generale Associazione Italiana Direzione del Personale; Claudio Ceper, Board Member BAA Career Advice Università Bocconi;  Lina D’Amato, Responsabile Incentivi alle Imprese – BU Incentivi e Innovazione – Invitalia; Laura Deitniger, Presidente Assoknowledge Confindustria; Daniele Pes, Presidente Innovits; Andrea Rangone, CEO Digital360 e University2Business; Paola Rigoldi,  Chief of Staff di Hewlett Packard Enterprise in Italia; Carlo E. Sabbatini, Public Relations Manager Hyundai Motor Company Italy; Daniela Tornelli, Brand & Communication Manager CheBanca!
L’iniziativa è stata promossa da Junior Achievement Italia con la partecipazione di ManpowerGroup Italia e Hyundai Motor Company Italy, in collaborazione con Invitalia e Assolombarda, patrocinata daAssoknowledge e con la media partnership di University2Business.

Nella tappa finale nazionale che si è svolta venerdì 24 giugno a Milano presso l’Auditorium di Assolombarda, BTeam è stata proclamata comemigliore StartUp JA italiana che ci rappresenterà a Bucarest i prossimi6/8 luglio, evento a cui parteciperanno gli altri team finalisti dei 20 Paesi che hanno adottato l’iniziativa.

L’impresa fondata dagli studenti dell’Università di Roma Tor Vergata ha sviluppato un processo per la sintetizzazione del bromotimolo, una materiale già presente in natura e che rappresenta un antibatterico utilizzato come antisettico in molti prodotti per l’igiene, come i collutori. L’uso industriale del bromotimolo è stato finora proibitivo a causa dei costi elevati, dovuti alla complessità del processo di lavorazione e/o di estrazione.

Al secondo e terzo posto si sono classificate rispettivamente EasyLifedell’Università Mediterranea di Reggio Calabria con un braccialetto wearable che, attraverso un algoritmo evoluto basato su dati biometrici, segnala con anticipo le crisi epilettiche, e Bee Italians, un progetto basato sullo snellimento della produzione del miele di qualità per il ripopolamento delle api, dell’Università di Roma Tor Vergata.

Hanno 22, 23 e 24 anni i tre fondatori di Easylife, Maria Francesca e Francesco Antonio Nesci e Martina Daqui. Nonostante la giovanissima età media, hanno messo su un progetto molto maturo e tecnologicamente complesso: “Attraverso sensori biometrici e ambientali il braccialetto che vorremmo realizzare racconterà lo stato del paziente prima, in corso e dopo l’attacco epilettico.
È previsto un monitoraggio H24, la memorizzazione delle informazioni tramite cloud, l’analisi dei dati eseguita tramite algoritmi che si personalizzano di caso in caso. In occasione di crisi prevede un sistema di notifiche con sistema di rilevamento della posizione tramite GPS. È correlato con un’applicazione per tutti i sistemi operativi degli smartphone”.

Dall’estrema punta meridionale dello Stivale sono conviti che ormai la geografia non conti più: “Fare impresa al Sud è ormai possibile e lo è anche se si è giovanissimi. Ci hanno sbattuto in faccia tantissime porte ma pensiamo che prima o poi se ne aprirà una. Speriamo di crescere come start-up e come persone”.

Altrettanto entusiasti sono i due startupper di U.Go!, una app per la condivisione di passaggi tra soli studenti universitari permettendo così di ottimizzare i tempi e di ridurre i costi di trasporto, il tutto in una nicchia di mercato sicura e affidabile. Rossella Migliorati, 25 anni, e Andrea Fustinoni, 25 anni, entrambi freschi di laurea in Ingegneria  all’Università degli Studi di Bergamo, raccontano come le start-up nascono sempre dai bisogni di tutti i giorni: “È iniziato tutto da un corso di imprenditorialità in cui il prof ci ha chiesto di pensare ai problemi che ci sarebbe piaciuto risolvere.
Il nostro era raggiungere l’università. Abbiamo allora pensato di creare un sistema di car pooling che, a differenza di Bla Bla car, coprisse  i tratti medio-brevi. Con la nostra idea di business in media ogni studente potrebbe risparmiare fino a 1200 euro all’anno e un sacco di tempo altrimenti sprecato con i mezzi pubblici”.
Puntano alla fornitura di un servizio anche Luca Luciani e Simone Svezia, creatori di Instahair alla LUISS Guido Carli di Roma: “La nostra idea è una sorta di Tripadvisor per parrucchieri: prenoti il taglio, ma leggi anche le recensioni. L’idea è nata da un’esigenza personale di entrambi e poi abbiamo avuto riscontro da altri studenti e lavoratori fuori sede. Attraverso un’app e un sito, ci sarà la possibilità di provare il taglio di capelli  attraverso dei filtri 3D. Abbiamo unito competenze business e digital per realizzare il nostro progetto”.
Stefano Scabbio, Presidente di ManpowerGroup per l’Europa Centro-Orientale, ha incontrato le promesse dell’impresa italiana più innovativa e con loro ha tirato le somme del progetto: “University StartUp Program è un esempio concreto di come i giovani possano essere accompagnati da Istituzioni e da Operatori di settore, nel percorso di crescita, attraverso l’allenamento di quelle competenze trasversali che saranno determinanti nell’affrontare il mondo lavorativo futuro. Creatività, innovazione e spirito autoimprenditoriale sono tra le competenze chiave, che un Talento oggi deve possedere e questo programma a mio avviso rappresenta una bella occasione per i partecipanti di mettersi alla prova con attività che sviluppano operativamente queste competenze.”

“Il nostro compito  – prosegue Scabbio – è quello di avvicinare la scuolaall’impresa, ma anche quello di fornire ai talenti i fondi utili a sviluppare le idee. Siamo un paese di imprenditori e vogliamo continuare a esprimere impresa con creatività e originalità. Le start-up rappresentano il 20% della nuova occupazione generata e sono da tenere d’occhio sia perché creano posti di lavoro sia perché generano innovazione. Per la sua storia l’Italia non è un paese a vocazione digitale e quindi dovrebbe aumentare l’investimento in tecnologia. La politica potrebbe dare un aiuto offrendo programmi di defiscalizzazione”.

“Oggi viviamo in una realtà estremamente incerta, – conclude Scabbio – un “Vuca world” (Volatile, Uncertain, Complex and Ambiguous) dove volatilità, ambiguità e complessità ci circondano in ogni momento della nostra vita sia personale che aziendale. Agli startupper del programma lascio quattro consigli per farsi strada: non smettere mai di imparare ma soprattutto di studiare; aggiornarsi sempre; diversificare gli interessi e la conoscenza; utilizzare la tecnologia come un opportunità per il vostro percorso nel mondo lavorativo”.
FONTE: www.tgcom24.mediaset.it