Via Matris: percorsi di poesia e spiritualità

Il progetto "L'ARTE DEL CREDERE" nasce nel 2018 a

Il progetto “L’ARTE DEL CREDERE” nasce nel 2018 a Vibo Valentia, grazie all’entusiasmo e al lavoro di un piccolo gruppo di artisti calabresi, guidati dal sacerdote e parroco don Giuseppe La Torre e dalla docente, teologa e scrittrice Teresa Averta.

Consapevoli del patrimonio artistico- religioso e storico dei loro luoghi, dei loro ambienti, delle loro bellissime e antiche chiese vibonesi, e desiderosi di apprenderne i significati per poi riferirli attraverso la cultura e la spiritualità al popolo cristiano, iniziano un percorso di riflessione nella Chiesa locale, antica del ‘700, san Giuseppe, che diventa occasione per leggere in profondità l’arte e la tradizione sacra e permettere alle pietre di poter finalmente “parlare”, restituendo alle opere dell’arte cristiana, alla loro storia,  il loro messaggio primario di accoglienza, evangelizzazione e invito alla preghiera.

Il ‘Cammino di Dolore’ della Vergine percorre i ‘misteri del dolore’ di Cristo e dell’uomo di ogni tempo. – La Passione di Gesù e la ‘com-passio Mariae’ per la salvezza del mondo.

“La Via Matris dolorosae o semplicemente Via Matris” –come spiega l’Introduzione del testo dei ‘Servi di Maria’ che ne propone alcuni riti di celebrazione (cfr. Curia generalizia OSM, 1997, p. 13ss) – è un pio esercizio nel quale un gruppo di fedeli o un singolo orante compie un percorso su un tratto di strada o all’interno di una chiesa, meditando i dolori che la Vergine Maria, madre e cooperatrice del Salvatore, soffrì durante la vita, nell’adempimento della sua missione […]

Il cammino percorso da Gesù, il figlio, dal tribunale a Pilato e al Monte Calvario, lo percorse anche Maria, la madre: fu in gran parte un cammino comune, per cui alcune ‘stazioni’ del cammino della Via Crucis sono coincidenti con quelle della Via Matris”.

La devozione si è, per così dire, polarizzata sui ‘sette dolori’ della Vergine; ma il fondamento teologico della Via Matris, come del resto di ogni altro pio esercizio mariano, è l’indissolubile unione di Maria a Cristo nell’attuazione del progetto salvifico di Dio, che ha nell’Incarnazione del Verbo e nella Morte e Risurrezione di Cristo le sue più alte espressioni.

La Vergine ai piedi della Croce e la Madre sul cui grembo è deposto il Figlio morto diventano il simbolo e l’icona della Chiesa che, per divina missione, è accanto all’uomo che soffre e accoglie nel suo seno il dolore e l’afflizione di tutta l’umanità.

Certo, in tempi di globalità di tutto, viene spontaneo pensare alla forma più radicale e più vera di universalismo che è il dolore degli uomini. E ricordare ancora che il primo sguardo di Gesù non si rivolgeva al peccato degli altri, ma alla sofferenza degli altri; e il peccato stesso era, anzitutto, rifiuto della condivisione e della partecipazione al dolore altrui. Condivisione o com-passione non sono solo commiserazione: il termine com-passione può davvero essere preso come parola-chiave per il progetto di un mondo della religione biblica nell’èra della globalizzazione.

Può la teologia farsi compagna di viaggio nella vita dell’uomo di oggi? E se la poesia, nel suo essere esperienza dell’infinito, può essere vicina a tutte le espressioni dell’uomo, può la teologia, pro-vocata dal linguaggio poetico, parlare dell’uomo e, all’uomo?  Certo che sì! Nei nostri giorni così uguali, spenti, superficiali si sente quanto sia ancora necessaria una voce come LA POESIA, questa che inquieta la pigra pace delle coscienze cristiane e non, col fuoco di quell’Alfabeto che risuona dall’incessante ricerca dell’infinito nella vita di ogni credente, di ogni uomo, di ogni donna che cerca, e ricerca con amore, con fede e con sentimento durante il cammino terreno.

Ecco pronti, allora, “Gli artisti del Credere”, che si uniranno ai fedeli e cristiani che parteciperanno all’evento,  il 25 Marzo  2018, “domenica delle Palme”, alle ore 19:30, nella chiesa di san Giuseppe, in Vibo Valentia, ai piedi di Maria Desolata, , vicini col cuore al “DOLORE DI MARIA”,  la Madre di Gesù, nella VIA MATRIS: la via dolorosa nel Mistero di Cristo, la via dolorosa di Colei che dal Figlio Redentore è stata voluta Corredentrice universale della nostra salvezza.

La pagina poetica e musicale dei nostri autori e artisti calabresi, presenti a questo importante evento, sarà come un intarsio di riflessioni, suppliche, preghiere, canti e poesie a sfondo teologico, ma anche allusioni, ammiccamenti, citazioni ed evocazioni bibliche; uno spartito sacro e inedito: lo spartito della Parola suprema divina, orchestrata in parole umane.

L’associazione culturale “MAGNA GRAECIA” in collaborazione con la parrocchia san Michele e san Giuseppe animeranno questo momento di riflessione di grande importanza umana e cristiana, per condividere emozioni, preghiera e vita con l’intera cittadinanza della provincia vibonese.

In una stagione culturale, questa nostra, che teme e rifugge dalla debolezza, -nota la scrittrice Teresa Averta- l’attenzione alle cose e le domande del poeta, che vive la condizione della fragilità, non si chiudono allo stupore che trasformano anzi in saggezza; e nonostante la deriva di una civiltà e l’ingombro delle sue rovine, «la vita non cessa di insegnare ai poeti a credere sia nell’umanità che in Dio.

Teresa Averta

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