Visita pastorale del Vescovo Milito al “Pizi”

Il 19 Aprile, il Vescovo, S.E. Mons. Francesco Mil

Il 19 Aprile, il Vescovo, S.E. Mons. Francesco Milito, è stato in visita pastorale presso la sede storica del Liceo Classico “N.Pizi” di Palmi.

Ad accoglierlo, il Dirigente Scolastico, Prof.ssa Maria Domenica Mallamaci che, salutando con grande cordialità S.E. Mons. Milito, ha sottolineato come “ la visita del Pastore della Chiesa, in un centro propulsore di cultura qual è il Liceo Classico che educa le menti e indirizza al bene, sia un’occasione propizia per riflettere anche sulla funzione educativa della Chiesa che dev’essere, come è, indirizzo per tutti gli uomini al vivere giornaliero, basato sulla cultura del rispetto e della concordia tra gli uomini. La visita di oggi ricorda a tutti noi come sia imprescindibile per l’uomo avere un’ideologia religiosa mirante al bene collettivo e non alla supremazia sul prossimo, qualunque sia il nome che si voglia dare alla nostra fede religiosa. E la scuola deve saper trasmettere che il connubio con l’ideale religioso ci consente di apprendere di più e meglio, step-by-step, i principi basilari della civiltà umana che si fondano sulla storia”.

Alla presenza dei collaboratori, degli studenti e dei docenti, il Vescovo Mons. Milito, rispondendo ad alcune domande sul senso della spiritualità in tempi così “moderni e anticonvenzionali” e sul significato intrinseco della felicità per l’uomo, con un lungo e garbato excursus sui saperi classici che sono alla base del percorso di studi d’indirizzo, ha affascinato l’uditorio, apprezzando l’essenzialità dei contenuti di tutte le domande che gli sono state poste.

Partendo da Omero e arrivando al teatro greco, dalla metrica alla pòlis e all’Olimpo, da Ibico a Stesicoro a Nosside e a Pitagora, dal Logos al Cristianesimo e alle persecuzioni, da S. Paolo alla trascendenza, dalla nous alla gnòsis, dall’àntropos a Gesù, il Vescovo ha descritto il lungo cammino per l’affermazione dell’identità civica e culturale dell’Uomo in senso lato. “ E voi, giovani, siete il fiore della vita, di quell’afflato  che, seppur effimero, vi consente di vivere a pieni polmoni la vita e di godere dei suoi molteplici aspetti, anche passando attraverso delle prove non sempre felici a cui si viene sottoposti, ma che insegnano ad aggrapparci di più alla vita e al desiderio di viverla con pienezza. Gli antichi ci hanno trasmesso che la paidèia – l’educazione – passa attraverso il dolore – pàthei màthos – in un crescendo che porta l’uomo, se solo lo  vogliamo, il più vicino possibile alla perfezione, conformandosi al vivere con saggezza, rispettando il prossimo e se stessi, in primis. La Storia dell’ uomo, è vero,  è intessuta di molte pagine tinte di sangue erroneamente versato per ideali politici o religiosi; ma la Storia è proprio quella disciplina che deve farci entrare nel passato per trovare la soluzione ad avvenimenti presenti simili alle vicende già vissute, cercando soluzioni non più erronee, come quelle praticate nel passato”.

Bisognerebbe tornare alla formula del “ kalòs kài agathòs”, del “buono” e del “bello” secondo gli antichi Greci, dove l’espressione buono e bello non si ferma solo all’apparente significato letterale, ma sfocia più ampiamente in molteplici significati figurati.

“ Il Cristianesimo non è una religione. Essa è piuttosto un’esperienza: chi pratica la fede cristiana, ma vive diversamente da come crede o chi si professa Cristiano e non vive con entusiasmo Cristo che è risorto, non è Cristiano”.

Con questa riflessione sintetica, ma pregnante di significato, il Vescovo ha salutato la comunità scolastica del Liceo Classico “N. Pizi”, augurando ogni bene per ciascuno che, finalizzato al bene comune, rende bella e buona tutta l’umanità.