Comunali Reggio, Putortì gonfia il petto: 'Noi ci siamo sempre stati. Polo civico? Non ci sono i contenuti' - VIDEO

Il candidato per Miti Unione del sud e Comitato Pro aeroporto ha già depositato la lista. “Vogliamo promuovere il decentramento amministrativo”

“Laddove una rappresentanza dei Miti dovesse entrare in Consiglio comunale andremo nel gruppo misto in quanto operiamo al di fuori dei partiti e non saltiamo da una parte all’altra. Siamo coerenti, vogliamo promuovere il decentramento amministrativo, quindi siamo l’antitesi dei partiti”.

Fabio Putortì, candidato sindaco per il Movimento Miti unione del Sud e Comitato Pro Aeroporto, ci crede. La sua candidatura, ufficializzata qualche mese fa, è l’atto finale di un percorso iniziato nel 2015 sia come ‘Miti del sud’ che è il movimento che rappresenta, sia come Comitato Pro Aeroporto dello Stretto. Si è messo in gioco insieme ad un gruppo di cittadini, perché – dice nel corso della diretta di CityNow dedicata ai candidati a sindaco – “non abbiamo ricevuto risposta, e come noi tutti coloro che vivono in questo territorio, rispetto ai servizi essenziali”.

Il Movimento, dunque, nasce dalle esigenze dei cittadini di ricevere risposte delle istituzioni. Putortì spiega che si fonda sulla partecipazione diretta dei cittadini ai procedimenti amministrativi, imposta anche dalla vigente normativa, sotto forma di coinvolgimento nei processi decisionali, ma anche come reazione alla non adeguata risposta in termini di servizi e alla non adeguata rappresentanza politica.

Putortì in questo senso richiama l’art. 5 della Costituzione che prevede il decentramento dei poteri di governo e di spesa in capo ai Comuni.

“Il Comune esercita il potere di spesa, e quindi non vi è un sistema verticistico dei processi decisionali che devono partire dal Governo, ma al contrario partono proprio dai Comuni. Anche attraverso questa visione abbiamo fatto nascere i Comitati di quartiere che sono gli organi deputati a partecipare al Bilancio Comunale. L’obiettivo è proprio il coinvolgimento dei cittadini nel processo amministrativo previsto già tra l’altro delle normative il regolamento comunale 95/2016 che a noi non è stato applicato Era compito anche questo dell’Amministrazione: informare i cittadini su come partecipare al processo amministrativo, come tradurre le istanze in voci di spesa nel bilancio comunale”.

“Polo civico? A noi interessano i contenuti”

“I cittadini, come ben hanno capito tutti, sono veramente esasperati e lo registriamo anche purtroppo nel grande astensionismo che c’è stato alle ultime elezioni. Non ci possiamo assolutamente permettere di continuare a prendere in giro i cittadini. Anche quando si legge sui giornali chi si allea con chi, quale coalizione, liste civiche che saltano a destra a sinistra, i cittadini vogliono i contenuti: chiedete ai candidati cosa hanno fatto in questi anni, cosa hanno fatto quando era necessario un intervento. Chi ha dei contenuti lo può dimostrare e certificare. Non interessano più questi giochi dei numeri o dei seggi”.

La posizione di Putortì è molto chiara, ed è frutto dei vari confronti avuti nelle scorse settimane:

“A noi interessano i contenuti. Nei vari incontri che abbiamo svolto con i candidati, poiché siamo stati contattati da tutti i candidati, abbiamo sempre chiesto di manifestare i contenuti come noi abbiamo fatto in questi cinque anni da liberi cittadini. Noi non abbiamo aspettato le elezioni, ci siamo occupati di quelle che erano le emergenze che ogni cittadino sente sulla propria pelle. Sulla base di quello purtroppo non abbiamo visto contenuti”.

E per il candidato di Miti tutto ciò non è una novità:

“Le coalizioni, i governi ci sono sempre stati. Ma purtroppo nella nostra città non si sono tradotti in amministrazione efficiente. Quindi quello che è necessario – l’abbiamo dimostrato anche da liberi cittadini senza incarichi istituzionali – è che in Consiglio vada gente competente. Anche un solo consigliere comunale, ma che veramente possa portare le istanze dei cittadini. Quindi è la competenza che manca, i numeri lasciano il tempo che trovano”.

Pur riconoscendo che sarebbe meglio fare un unico polo, Putortì insiste sulla questione “contenuti” e aggiunge:

“Soprattutto operiamo al di fuori dei partiti perché, per chi magari non lo sapesse, i partiti purtroppo promuovono il principio di accentramento dei poteri decisionali e quindi pregiudicano quella che è l’autonomia di spesa dei Comuni. Perché questo? Perché i partiti per potersi esprimere in Parlamento hanno bisogno di voti e questi voti purtroppo insieme al potere economico sono in minoranza nelle zone come Reggio Calabria. Basta capire che il sud consta di 20 milioni di abitanti mentre il centro-nord di 40 milioni di abitanti quindi, cari concittadini, il bacino elettorale dei partiti non è qua così come il potere economico, e l’interesse dei partiti non è qua. Pertanto concentratevi sui contenuti dei candidati, poi se volete fare un circolo politico, volete esprimere la preferenza su un partito oppure un altro, fatelo, ma questo non interessa all’imprenditore, allo studente che deve andar via. Questi vogliono risposte concrete. E quelle le possono dare anche i singoli consiglieri comunali”.

E l’eccessiva frammentazione? Non rischia di danneggiare tutti?

“In passato sono stati fatti non 12 candidati a sindaco, ma magari 5 candidati sindaco e decine di liste civiche. Oggi siccome non c’è più nessuno disponibile a candidarsi nelle liste è aumentato il numero di candidati a sindaco, ma cambiando l’ordine degli addendi il risultato non cambia. Ripeto, i cittadini valutino cosa si è fatto in questi anni, chi ha i contenuti, i numeri ci sono sempre stati. Alla fine un sindaco deve andare là dentro o con la coalizione o senza. Un sindaco deve esprimere le esigenze dei cittadini attraverso i contenuti e, soprattutto, se sei riuscito a fare qualcosa negli anni, meglio ancora, i cittadini hanno un termine di comparazione”.

L’eterna questione Aeroporto

“Molti ci conoscono magari per la questione Aeroporto ma abbiamo trattato tante altre questioni. Ma il Movimento è nato in un preciso momento storico, in cui era necessario dare risposte ai cittadini. In quel caso si trattava del fallimento e quindi della imminente chiusura dell’Aerostazione quale bene paradigmatico a livello economico e di servizio per il territorio. Non avendo ricevuto risposta abbiamo pensato di metterci la faccia, di dare un segnale”.

Putortì quando parla delle vicende aeroportuali gonfia il petto. È sicuro di se e di quello che negli anni è stato fatto:

“Quello che abbiamo fatto è stato tradurre le parole in realtà. Carte alla mano posso dire che laddove non ci fosse stato il Comitato e quindi la nostra attività di cittadini, l’aeroporto già sarebbe chiuso. Ma non è una nostra dichiarazione, è una cosa detta dal Prefetto e dal ministro Toninelli a Porta a Porta. Questo è uno dei risultati che ha ottenuto il Comitato, e quindi i cittadini senza alcun incarico istituzionale. Ma la verità è che avrebbero dovuto ottenerlo invece gli organi deputati, Sacal compresa. Si tratta dell’emanazione di un decreto interministeriale, con cui il ministro risponde a noi del Comitato, e senza il quale non si sarebbe potuto investire neanche un euro sull’aeroporto. Un altro risultato è l’emanazione del decreto dirigenziale regionale pari a 1,8 milioni di euro quando proprio AIitalia stava per abbandonare, nel marzo del 2017, lo scalo. Purtroppo alla Cittadella a Catanzaro non è andato nessuno, ma siamo andati noi a bloccare la porta e a fare emanare quel giorno il decreto dirigenziale. Tutto questo è certificato con atti documentali sul nostro sito”.

Per Putortì,

“questa è la differenza tra chi oggi si propone come candidato solamente sulla base delle promesse e sulla base dei farò, e chi negli anni ha lavorato e posto in contraddittorio nelle istituzioni, nei tavoli tecnici amministrativi, dei piani o degli atti proprio per essere inconfutabili. Pertanto è necessario e fondamentale che i cittadini si documentino prima di valutare o giudicare l’idoneità di un concittadino a rappresentarli nelle istruzioni”.

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Una gestione integrata dei rifiuti

Putortì con il suo gruppo un piano di gestione integrata dei rifiuti lo ha elaborato e lo ha anche depositato al Comune nel 2016. Per lui è un Piano in grado di abbattere l’emergenza ambientale e la pressione tributaria.

“Il Piano è stato discusso anche in Commissione consiliare e si fonda su tre punti principali. Il primo è quello di discernere l’incapace rituale dall’evasore seriale attraverso l’applicazione di tabelle progressive sulla base Isee. Quindi ognuno può pagare in base al proprio reddito, compatibile anche con le normative sul piano di rientro per i comuni in dissesto. Il secondo punto è quello di inserire i sistemi di pesatura elettronica sul ‘porta a porta’, sulle isole ecologiche circoscrizionali e su cassonetti centralizzati automatizzati. Con il sistema di pesatura elettronica – perché il cittadino può conferire in base all’orografia del territorio nel modo più confacente alle proprie esigenze – l’equivalente del materiale conferito va immesso sul mercato e il prezzo va ad abbattere la tariffa. Il terzo punto è il riutilizzo spinto, e quindi costituire delle filiere produttive o dei consorzi in loco senza esportare il rifiuto e quindi senza avere dei costi a nostro carico, ma con il lavoro in loco a quindi avere guadagni e avere nuovi posti di lavoro. Questo piano, ripeto, è stato discusso in Commissione, ha avuto il parere tecnico amministrativo reso inconfutabile tanto è vero che oggi gli altri candidati lo hanno copiato e incollato sui loro programmi”.

Un passo avanti

Si può affermare con certezza che il candidato di Miti unione del Sud è un passo avanti agli altri. Non foss’altro perché la lista che lo sosterrà è stata chiusa la settimana scorsa.

“L’abbiamo depositata al Comune e invito anche tutti i cittadini a sottoscrivere la lista. Noi non ci siamo affidati a nessun consigliere comunale ma l’abbiamo depositata al Comune per l’autenticazione delle firme in quanto siamo coerenti anche in questo, nella preparazione degli atti per partecipare alle amministrative”.

La lista, svela poi Putortì, è composta da persone che lavorano assieme da anni:

“Persone fantastiche, tutti cittadini che non hanno avuto nessuna esperienza, incarichi politici, tranne qualcheduno che ha avuto un esperienza nelle circoscrizioni, proprio partendo dal basso. Ma sono tutti liberi cittadini, professionisti, studenti e anche pensionati. Siamo uno spaccato della società”.