Reggio, Noi Siamo Arghillà: ‘Un Ecocompattatore non cancella anni di abbandono’
A Reggio polemica sull’inaugurazione dell’Ecocompattatore di Arghillà. D’Aguì: “Solo propaganda, nessun impegno reale del Comune”
02 Novembre 2025 - 12:43 | Comunicato

«Proseguono le passerelle istituzionali ad Arghillà ed il Comune continua a brillare di luce non propria: mentre il Vicesindaco Paolo Brunetti e l’Assessore all’Ambiente, Filippo Burrone, festeggiano l’inaugurazione di un Ecocompattatore ad Arghillà, parlando di “rigenerazione urbana” e “grande lavoro di squadra”, noi cittadini assistiamo all’ennesimo tentativo di mistificazione della realtà. Perché, mentre si tagliano nastri e si rilasciano dichiarazioni trionfalistiche, ad Arghillà Nord l’emergenza ambientale e sanitaria continua a divorare il quartiere giorno dopo giorno, tra discariche a cielo aperto, roghi tossici, miasmi e degrado diffuso» – esordisce così Patrizia D’Aguì, Presidente del Gruppo Civico “Noi Siamo Arghillà – La Rinascita”.
Le accuse di Patrizia D’Aguì all’Amministrazione comunale
«Ancor più, se consideriamo che questo Ecocompattatore inaugurato non è neppure frutto di un impegno concreto da Comune di Reggio Calabria, bensì rientra nel progetto F.A.T.A (Fuoco, Acqua, Terra, Aria) Comunità’, del Consorzio Ecolandia, finanziato con i fondi privati (8×1000 della Chiesa Valdese) e realizzato dalle solite associazioni “amiche” dell’Amministrazione, quelle con cui da anni si scambiano pubblicità reciproche. Il Comune, di fatto, si è limitato a garantire un semplice partenariato istituzionale, senza mettere un solo euro, rafforzando così l’idea che anche gli interventi legati a servizi essenziali vengano ormai delegati alle associazioni di riferimento, in un gioco di ruoli dove la politica abdica alle proprie responsabilità.» – spiega Patrizia D’Aguì.
“Non è questa la rigenerazione che chiediamo da anni”
«Non è questa la rigenerazione che chiediamo da anni. E certamente non è questa l’assunzione di responsabilità che chiedevamo da parte del Comune. Un singolo intervento, seppur utile, non può diventare il pretesto per nascondere sotto il tappeto una situazione che da anni denunciamo con documenti, immagini, manifestazioni e segnalazioni formali rimaste senza risposte. L’Ecocompattatore è un segnale positivo solo in teoria – spiega la Presidente Patrizia D’Aguì – ma, collocato in un contesto di degrado estremo, assume un valore puramente simbolico, se non addirittura propagandistico.»

“L’ennesima inaugurazione utile solo alla propaganda”
«Un copione già visto: l’ennesima inaugurazione con tanto di nastro tricolore e sorrisi di circostanza del Vicesindaco Paolo Brunetti e dell’Assessore all’ambiente Burrone, utile solo ad alimentare una narrazione fittizia di rinascita, lontana anni luce dalla realtà quotidiana di Arghillà Nord. Mentre l’Amministrazione comunale racconta di sinergie e risultati, la quotidianità dei residenti di Arghillà Nord resta un incubo: cassonetti stracolmi, incendi notturni, topi, insetti e aria irrespirabile. Una realtà che nessuna inaugurazione può smentire. “È facile accendere i riflettori per un giorno, scattare fotografie e parlare di futuro – continua D’Aguì – ma la verità è che, spenti i microfoni, Arghillà torna invisibile. Da anni a questa parte, nessuna azione strutturale, nessuna pianificazione duratura, nessun piano concreto di bonifica e risanamento ambientale è stato realizzato.»
“Non ci arrenderemo”: la conclusione di Patrizia D’Aguì
«Ciò che viene alimentata invece è solo la rassegnazione di chi si sente abbandonato da un sistema cieco e sordo. Ma noi non ci arrenderemo. Noi Siamo Arghillà non smetterà mai di denunciare e di lottare – conclude Patrizia D’Aguì – perché i veri “mostri” da combattere non indossano maschere: sono l’indifferenza, l’inerzia e la vergogna istituzionale.»
