Reggina, Foti a tutto campo: le relazioni con i grandi dirigenti, il S. Agata, gli allenatori

"C'era una struttura importante e una serie di collaboratori capaci. Una grande scuola di formazione"

Lillo Foti

Ospite del salotto organizzato dall’Asd Catona Calcio, l’ex presidente della Reggina Lillo Foti: “La vena commerciale ha contribuito a creare una serie di rapporti, di relazioni, di contatti umani e quindi agevolandomi nei tanti confronti avuti con i personaggi del mondo del calcio“.

Il centro sportivo S. Agata

Il centro sportivo S. Agata ha rappresentato una base solida che poi ci ha consentito di raggiungere determinati risultati. E’ stata la visione di una persona che ci ha lasciato, Mario Biason con il quale all’inizio abbiamo deciso di trasferire 18 ragazzi dal Veneto a Reggio Calabria. Facevano parte della sua squadra, ci era molto vicino, ci ha suggerito di costruire un impianto per dare l’opportunità ai ragazzi del territorio di avere un percorso di formazione“.

Quel gruppo dirigenziale

“Allora è stato un atto di fede e passione quello che ci ha portato nel giugno del 1986 ad accostarci alla Reggina e grande merito va al sindaco Mallamo. Ricordo una di quelle sere quando ci disse, possibile non ci sia nessun imprenditore che voglia interessarsi di un qualcosa che appartiene a questa città. Ci fu un senso di reazione da parte di tutti noi, giovani trentaquattrenni, appassionati di Reggina, poi la storia la conoscete”.

Il rapporto con gli allenatori

“Grandi rapporti con parecchi e con alcunio si sono creati rapporti di amicizia. A partire da Bigon, poi Colomba, Mazzarri che sento ogni tanto. Chiunque è stato a Reggio, è stato circondato da tanto affetto, una caretteristica che ci appartiene”.

La struttura Reggina

“C’era una struttura importante e una serie di collaboratori capaci. Una grande scuola di formazione e tanti di quelli usciti dal S. Agata oggi occupano ruoli significativi nel calcio di oggi. I vari Perrotta, Giacchetta, Calveri, Bigon. La Reggina in serie A ha creato indotto per la città, forse andava sfruttato meglio quel momento storico, secondo me un aspetto non è stato colto a pieno dal punto di vista istituzionale”.

I rapporti con Moggi e Galliani

“Frequentazioni di allora attraverso rapporti che si sono costruiti con grandi personaggi del calcio che oggi non vedo più. Siamo stati fortunati a vivere quel periodo, mi hanno aiutato a crescere, i nomi sono tantissimi oltre Moggi e Galliani, anche Ferlaino, Moratti, Preziosi, Sensi e tanti altri. Lo scenario nazionale manca di questi personaggi, tutte le società si legano agli aspetti economici attraverso una serie di fondi”.