Reggina: Menez sopra tutti. Capolavori tecnici, dribbling, tunnel e poi quello che non ti aspetti

Se quel pallone fosse andato in rete, sarebbe stato certamente uno dei gol più belli di sempre.

Se quel pallone fosse andato in rete, sarebbe stato certamente uno dei gol più belli di sempre. Lancio lungo, alto, difficile da controllare. Jeremy Menez lo mette giù con un colpo di tacco che diventa dribbling sul diretto avversario, ne supera un altro nell’uno contro uno e poi con una bordata di collo interno sfiora l’incrocio dei pali. Un capolavoro incompleto per pochi centimetri e che forse, in caso di rete, oltre alla straordinaria bellezza della prodezza, avrebbe potuto cambiare decisamente l’andamento della partita ed il risultato.

Il nuovo Menez

Insieme a quello che abbiamo raccontato, tunnel a ripetizione agli avversari, dribbling, incursioni, iniziative personali, tantissimi calci di punizione procurati per la sua squadra e poi quella caratteristica che non ti aspetti e che tutti pensavamo non gli appartenesse. Una foga agonistica mai vista, si carica la squadra sulle spalle, la sprona, la incita, corre come un matto e non a caso per la prima volta in questa prima parte di stagione, Inzaghi lo lascia in campo fino all’ultimo momento. La Reggina, così come accaduto a Terni, è uscita battuta di misura ma immeritatamente, ma da questa gara insieme alla prestazione per buoni tratti del match, ci piace prendere il nuovo volto di Jeremy Menez, totalmente trasformato, rigenerato e… battagliero.