Sanità, Minasi punzecchia Conte: 'Parla l'artefice del decreto Calabria bis'

La consigliera in quota Lega parla di "performance attoriale per trovare posto in politica" da parte dell'ex Premier in questi giorni in Calabria

“L’avvocato del popolo Giuseppe Conte è arrivato nella nostra regione a parlare di sanità e criticare i commissariamenti. Dovremmo complimentarci per il coraggio della performance attoriale sicuramente dettata dall’esigenza di trovare un posto al sole in politica, che altrimenti potrebbe sfuggirgli. Abbiamo dovuto ascoltare, increduli, le farneticanti dichiarazioni di colui è riuscito a regalarci balletti osceni e degradanti sul nome del commissario, assicurando alla nostra terra una ribalta mediatica negativa senza precedenti. Di colui che, oggi, è anche il leader del Movimento Cinque Stelle, cioè partito che più di tutti, con lo scellerato decreto Calabria bis, ha distrutto il comparto sanitario in Calabria, rafforzato ulteriormente i poteri del Commissario alla sanità ed estromesso completamente la regione da ogni azione, causando aumento di debiti, disagi e problemi”.

Sono le parole di Tilde Minasi, esponente della Lega in consiglio regionale in risposta a quanto dichiarato dall’ex presidente del Consiglio dei Ministri durante il suo tour elettorale degli ultimi giorni in Calabria.

“Ricapitolando, quindi, Conteci ha deliziati per mesi lasciandoci, in piena pandemia, senza una guida sanitaria, non ha ascoltato i sindaci in protesta, non ha considerato le richieste reiterate del presidente della Lega Nino Spirlì e della maggioranza di palazzo Campanella, affinché si mettesse fine all’era dei commissariamenti fallimentari, e ha continuato imperterrito, appoggiato dal Pd e dal Movimento, nelle infauste scelte, che ancora oggi paghiamo a caro prezzo. Ma, adesso, guarda caso, l’idea del commissariamento non va più bene: sarà dovuto al potere di riuscire a condurre una campagna elettorale caratterizzata da galoppante fantasia, e da affermazioni edulcorate e staccate da ogni verità storica. Ma quello che è accaduto lo ricordiamo perfettamente, e proprio per il rispetto che si deve a tutti i calabresi e al loro diritto alla salute calpestato, dobbiamo ammettere che su una cosa concordiamo con l’ex presidente Conte: “pensateci bene, il 3 e 4 ottobre, quando andate a mettere le x””.