Carcere di Arghillà, detenuto dà fuoco alla propria cella

Il peggio è stato scongiurato solo grazie all'eccellente operato del personale del penitenziario

“Ancora un evento critico si registra nel penitenziario di Reggio Calabria Arghillá. Un detenuto, conosciuto per il suo carattere sovversivo in quanto resosi autore, già in passato, di disordini e rimostranze violente, sia a danno di beni della pubblica amministrazione sia a danno del personale (motivo per cui è stato trasferito da altro istituto per motivi di ordine e sicurezza), ha dato fuoco alla camera detentiva ove era allocato.

Il peggio è stato scongiurato solo grazie all’eccellente operato del personale del penitenziario il quale, prontamente intervenuto, è riuscito a ripristinare l’ordine, mettendo in sicurezza il detenuto incendiario ed evitando ulteriori
danni.

Il SiNAPPe più volte ha denunciato eventi critici causati da detenuti particolarmente violenti, spesso soggetti psichiatrici, i quali continuano a permanere in questo Istituto nonostante le prepotenze operate.

Si tratta di una situazione ormai esasperata e giunta alla deriva, aggravata dalla continua accoglienza di detenuti di critica gestione che sommano la loro pericolosità a quella di soggetti ad alto rischio, già presenti in Istituto.

A tal punto appare d’obbligo per l’Amministrazione, attuare una politica di rivisitazione su quella che è la gestione della popolazione detenuta ospitata nelle carceri italiane”.

Il Vice Segretario Provinciale
Danilo BANDIERA