Strage di Duisburg, ecco perchè Sebastiano Nirta è colpevole

Depositate le motivazioni della Cassazione su uno degli imputati per la strage che costò sei vittime

C’era Sebastiano Nirta seduto sul sedile passeggero della Clio usata dopo la strage davanti alle serrande di “Da Bruno”, a Duisburg: le tracce biologiche rinvenute dagli investigatori lo inchiodano al fine pena mai disposto dalla corte d’Appello di Reggio. Erano sue anche le tracce riemerse da un mozzicone di sigaretta e da una birra lasciati nei covi di Kaarst e Dusserdorf.

Nirta e la strage di Duisburg: le motivazioni della Cassazione

Il boss, assieme a Giovanni Strangio, si rese protagonista della strage di sei persone in una piazzetta di Duisburg a migliaia di chilometri di distanza da quella San Luca teatro di una delle faide più longeve e più feroci della storia della ‘ndrangheta. Come spiegano le motivazioni della sentenza di Cassazione che nei mesi scorsi ha certificato la legittimità del giudizio d’Appello – riporta l’edizione odierna di Gazzetta del Sud – i giudici del Palazzaccio hanno stabilito come sia stata correttamente ricostruita l’attribuzione delle prove organiche nei confronti dell’imputato, certificandone di fatto la presenza nei luoghi della strage. Quello di Duisburg fu l’ultimo e il più eclatante episodio della faida di San Luca, scoppiata durante il carnevale del ’91 e incancrenitasi negli anni, secondo la regola del morto chiama morto, in un vortice di sparatorie che non ha risparmiato nemmeno le donne.