Vicenda magistrati onorari, Giannetta a Bonafede: 'Il Governo trovi soluzioni definitive'

Il Consigliere regionale Giannetta scrive al Ministro della Giustizia a sostegno della vicenda sui giudici onorari

Prosegue la mobilitazione a sostegno dei magistrati onorari che chiedono giustizia per un trattamento economico corrispondente a quello previsto dall’art. 2 delle legge 111/2007 e successive modificazioni per il ruolo di magistrato ordinario.

Vicenda magistrati onorari: Giannetta scrive al Ministro Bonafede

Domenico Giannetta

“I magistrati onorari sono retribuiti con compensi oggettivamente irrisori e non godono di alcuna tutela da parte del Ministero, essendo loro negata addirittura ogni protezione previdenziale e assistenziale”.

Lo dichiara il Consigliere regionale di Forza Italia Domenico Giannetta.

“Siamo di fronte ad una grave distorsione di principi giuridici basilari della nostra Repubblica una situazione aberrante che deve essere risolta con assoluta urgenza, anche per non incorrere nell’ennesima infrazione da parte dell’Europa, che continua a richiamarci alle nostre responsabilità”.

“Il Governo continua a non trovare soluzioni”

Il consigliere forzista ha aggiunto:

“È innegabile che il funzionamento della Giustizia sia inscindibilmente legato a questa essenziale componente della giurisdizione. Come evidenzia lo stesso Consiglio Superiore della Magistratura, i VPO (Vice Procuratori Onorari) rappresentano l’accusa nel 90% dei procedimenti penali monocratici e i GOT (Giudici Onorari di Tribunale) trattano e definiscono un terzo del contenzioso civile e penale dei tribunali”.

La possibilità del Recovery Fund

“Il Governo avrebbe potuto sfruttare l’opportunità del Recovery Fund sul potenziamento della giustizia. Invece continua a non trovare soluzioni serie e definitive.

Una “disattenzione” davvero grave – evidenzia ancora Giannetta – anche in considerazione dell’apporto, consolidato, storico, competente, della magistratura onoraria presso i tribunali “di frontiera”, come quelli calabresi, per esempio, in cui sull’amministrazione della giustizia incidono in modo gravoso le azioni di contrasto alla criminalità organizzata.

Il Ministro non ignori i diritti dei lavoratori della Giustizia. Le soluzioni – conclude – non possono essere oltremodo procrastinabili”.