«La Depressione: recovery ed aspetti neurocognitivi», esperti a confronto all’UNIDA


di Domenico Arcudi – Ore intense quelle del convegno «La depressione – Recovery ed aspetti neurocognitivi» tenutosi il 16 novembre nell’Aula Magna «I. Falcomatà» dell’Università per Stranieri «Dante Alighieri» di Reggio Calabria, in cui sono stati coinvolti numerosi studenti ed esperti in vari settori per parlare del problema della depressione; problema del quale il moderatore dell’incontro, dott. Vincenzo Maria Romeo, già docente della «Dante Alighieri» nonché direttore dell’Associazione «In.Si.De.», ne ha fatto uno dei suoi cavalli di battaglia.

Cos’è esattamente la Depressione? La risposta è stata data dallo psichiatra Giovanni Malara, il quale l’ha definita un disturbo dell’umore caratterizzato da anedonia (mancanza di piacere), deliri di rovina e deliri nichilistici e alterazioni cognitive; risulta essere l’11esima causa di morte nel mondo e la terza causa di morte dei giovani in un età compresa tra i 15 ed i 24 anni, ma si è scoperto che i decessi collegati a suicidi crescono con l’avanzare dell’età. Per questo s’è richiesto l’intervento di un geriatra, Vincenzo Nociti, che ha evidenziato come gli stress cronici quali acciacchi, problemi economici, lutti e consumo di alcol e droghe possano causare a lungo andare la depressione; che tende a culminare quasi sempre col suicidio.

Un altro dei fattori che causa la depressione può essere il tessuto sociale sul quale ci muoviamo: infatti, il prof. Vincenzo Maria Romeo ha illustrato quella che è la «Modernità Liquida» di Zygmunt Bauman; nella quale l’uomo ha raggiunto lo stadio evolutivo (si fa per dire) dell’«Homo Oeconomicus», soggetto chiave della società della competizione, che vive i rapporti interpersonali come occasioni di confronto e di competizione e le relazioni affettive come rapporti contrattuali; un uomo divenuto schiavo di sé stesso che vive praticando «autocostrizione» anziché autocostruzione.

Sono intervenuti, tra l’altro, il neurologo Eduardo Ferlazzo, la neuropsichiatra Antonella Gagliano, lo psichiatra e professore Antonino Monorchio, gli psicologi Fabio Apicella e Gabriele Romeo e, infine, lo psichiatra Giuseppe Cartella, che si è soffermato sul ruolo degli antidepressivi nell’organismo umano.