Il Piccolo Museo San Paolo di Reggio Calabria

Il Piccolo Museo San Paolo di Reggio Calabria è una delle più importanti esposizioni di oggetti d'arte della città


Il “Piccolo Museo San Paolo” è una delle più importanti esposizioni di oggetti d’arte della città di Reggio Calabria.

Il museo è nato per volontà di Monsignor Francesco Gangemi, collezionista e parroco della parrocchia di San Paolo a partire dagli anni trenta del Novecento.

COSA VEDERE AL PICCOLO MUSEO SAN PAOLO?

Nonostante sia molto forte il riflesso dei gusti personali del fondatore, il museo espone non solo opere calabresi e meridionali. ‘San Paolo’ ospita una composizione estremamente eterogenea. All’interno si conservano opere di eccezionale valore storico e artistico come, ad esempio, testimonianze dell’importanza dell’elemento bizantino e normanno.

Gli oggetti sono purtroppo non ancora totalmente fruibili a causa di una precaria sistemazione museale.

ESPOSIZIONE

L’esposizione si svolge in due sale più un ingresso, non segue un criterio tipologico o cronologico e vede, accanto al nucleo iniziale legato a Monsignor Gangemi, una serie di donazioni da parte di privati che interviene a garantire il già cospicuo patrimonio iniziale. Tra le opere esposte di epoca medioevale, poste nell’ingresso, si evidenziano: due formelle a bassorilievo raffiguranti rispettivamente la Crocifissione e la Deposizione databili tra il XIII ed il XIV secolo di provenienza centro-settentrionale e due frammenti di colonne di provenienza probabilmente locale e di cultura bizantina.

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PRIMA SALA

La prima sala contiene dipinti disposti sia sulle pareti che su pannelli assieme ad argenti e oggetti preziosi nelle vetrine; crocifissi in avorio su un pannello; paramenti sacri del XVIII e XIX sec, busti reliquiario e libri antichi. Tra le opere, vagamente attribuite ad artisti di fama mondiale sono da evidenziare un San Michele, (tempera su tavola, sec.XV), schedata qui come dipinto di Antonello da Messinama la cui autografia è respinta da tutta la storiografia critica più accreditata, una Madonna col Bambino di scuola veneta del sec. XVI, San Francesco riceve le stimmate, detto di scuola umbra del sec. XV, ma effettivamente opera del XVI meridionale, Madonna col Bambino, del sec. XIV, Madonna col Bambino e due angeli, secc.XIV-XV e una Addolorata di Antonio Cilea firmata e datata 1711.

Di grande interesse è il calice di argento, del XVIII sec. di Filippo Juvarra e una Madonna col Bambino, in alabastro di bottega siciliana del XVIII sec.

SECONDA SALA

Nella seconda sala, assieme ai dipinti, argenti e oggetti in avorio nelle vetrine e sculture, si conserva una vasta collezione di 160 icone russe datate tra il XV e il XVII secolo. Tra i dipinti occidentali due di essi sono attribuiti a Josepe de Ribera Prometeo e Sant’Andrea – pur non essendo autografi e piuttosto potendo essere ascritti ad un pittore di ambito naturalista di inizio seicento. Altre opere sono invece datate variamente tra il ‘500 e il ‘600, assieme a due sculture litiche: un Sant’Antonio Abate, cinquecentesco e frammento scultoreo raffigurante una Testa femminile coronata, del XIV secolo.

Particolarmente preziose sono le opere argentee provenienti da botteghe napoletane e messinesi e, principalmente l’Ostensorio d’argento, di Filippo Juvarra, datato al 1770 e un cofanetto in avorio raffigurante Santa Rosalia, sec. XVII.

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