Sgombero Arghillà, le associazioni: ‘Necessarie soluzioni alloggiative per le famiglie fragili’
L'appello alle Istituzioni per un censimento degli alloggi pubblici disabitati, garantendo alle persone in condizioni di fragilità il passaggio da casa a casa
28 Maggio 2025 - 15:33 | Comunicato Stampa

Le associazioni attive nel quartiere di Arghillà, unite da alcuni mesi in un percorso di collaborazione, esprimono preoccupazione per gli ultimi sviluppi relativi all’ordinanza di sgombero prevista per le famiglie del comparto 6 degli alloggi di Arghillà.
Nessuna soluzione alloggiativa proposta alle famiglie vulnerabili
Sembrerebbe infatti che al momento nessuna soluzione alloggiativa sia stata prospettata alle famiglie in condizioni di fragilità. Pur non valutando positivamente le occupazioni irregolari, le associazioni sottolineano che queste azioni siano spesso una conseguenza delle carenze burocratiche da parte degli enti preposti nelle procedure di censimento e assegnazione alloggi.
Le problematiche legate alla vulnerabilità delle famiglie
Dietro all’etichetta “abusivo” si nascondono spesso problematiche legate a condizioni di vulnerabilità di famiglie che non hanno trovato un’alternativa sostenibile ai propri bisogni primari di vita, e a cui lo Stato e gli enti locali dovrebbero porre rimedio, anche sulla base dell’art. 3 della nostra Costituzione.
Incontro in Prefettura e percorso collaborativo con il Comune
Lo scorso 9 aprile, durante un incontro in prefettura, richiesto da alcune associazioni, si era intravisto un percorso collaborativo teso a tutelare i nuclei familiari in condizione di fragilità, come previsto dalla nostra normativa. Si era concordato un confronto con i servizi sociali del Comune per verificare il censimento dei soggetti ritenuti in condizioni di fragilità e il reperimento di alloggi, anche in emergenza, sul territorio.
Proposte delle associazioni per l’utilizzo degli alloggi pubblici
Le associazioni hanno proposto di utilizzare gli alloggi pubblici non abitati, sia di proprietà comunale che di Aterp, e di verificare gli immobili confiscati da destinare a finalità alloggiative. Si è espresso disaccordo sull’ipotesi di utilizzare strutture comunitarie, ritenute non adeguate per il rischio di disgregazione e di instabilità dei nuclei familiari, soprattutto in considerazione della presenza dei minori.
Le difficoltà nell’attuazione dello sgombero
Il 14 maggio si è proceduto alla sigillatura degli immobili disabitati del comparto 6, con uno schieramento di forze dell’ordine e interruzione dei servizi essenziali per l’intero comparto. Questo ha generato tensioni e uno stato di disperazione tra le famiglie.
Richiesta di censimento e passaggio da casa a casa
Le associazioni chiedono alle Istituzioni di procedere con un censimento degli alloggi pubblici disabitati e di garantire alle persone in condizioni di fragilità il passaggio da casa a casa, come previsto dalla normativa internazionale, a tutela dei diritti delle persone.
Ruolo delle istituzioni e soluzioni per la crisi abitativa
Le associazioni ritengono che la gestione dello sgombero non possa essere a carico soltanto del settore politiche sociali, ma principalmente del settore politiche abitative del Comune, con la presentazione delle apposite istanze di assegnazione alloggi per emergenza abitativa.
Proposte per il miglioramento delle politiche abitative
Si suggerisce inoltre l’utilizzo dei fondi vincolati del settore ERP per avviare un bando pubblico per l’affitto e l’acquisto di immobili, e l’attivazione dell’Agenzia sociale per la casa per supportare le iniziative di locazione di alloggi sul mercato.
Il ruolo della Regione per la risoluzione del problema
La Regione potrebbe svolgere un ruolo fondamentale per la risoluzione del problema, reperendo finanziamenti per azioni di rigenerazione urbana e di delocalizzazione, come avvenuto in altre province calabresi.
Invito a un incontro per rafforzare il tavolo istituzionale
Le associazioni auspicano un incontro per rafforzare il tavolo già istituito dalla Prefettura, al fine di trovare soluzioni concrete per le problematiche del comparto 6 di Arghillà.
ACE Medicina solidale
Consorzio Ecolandia ETS Impresa sociale
Coordinamento di quartiere di Arghillà
Cooperativa sociale Collina del sole
Energie di comunità
Unione Donne in Italia Reggio Calabria APS
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