“Il Signore degli Anelli” il capolavoro del padre della letteratura fantastica


di Eva Curatola – Se siete degli appassionati di fantasy, (ma anche se non lo siete) non potete non conoscere la trilogia dell’anello di J.R.R.Tolkien.

“Un anello per domarli, un anello per trovarli, un anello per ghermirli e nel buio incatenarli.”

Questa una parte della poesia che accompagnerà Frodo e la compagnia dell’anello nel lungo cammino dei tre libri di Tolkien, la trilogia è infatti composta da: “Il signore degli anelli e la compagnia dell’anello”, “Il signore degli anelli e le due torri” e “Il signore degli anelli e il ritorno del re”.

La storia messa in scena dal padre della letteratura fantastica si svolge nella misteriosa Terra di mezzo, popolata da strane creature che niente hanno a che vedere con l’uomo tradizionale. Qui l’oscuro potere di Sauron si è risvegliato e sta raccogliendo le empie legioni di orchi per sferrare un attacco alle razze che popolano la regione.

Per poter riavere la potenza persa millenni prima, il male ha però bisogno dell’unico Anello, un anello magico in grado di controllare la volontà degli altri anelli magici e di chi li porta, ed esso è stato smarrito per finire poi nelle mani del pacifico avventuriero hobbit Bilbo Baggins.

L’Anello racchiude in sé un forte potere di corruzione, portando il proprio possessore al Male e, infine, a tornare al dito del suo malvagio creatore: per impedire che ciò accada, lo stregone Gandalf convince Bilbo a consegnare l’Anello al nipote Frodo, che si incamminerà in una lunga e pericolosa marcia per portare l’oscuro oggetto alla distruzione.

“Il bene e il male sono rimasti immutati da sempre, e il loro significato è il medesimo per gli Elfi, per i Nani e per gli Uomini. Tocca ad ognuno di noi discernerli, tanto nel Bosco d’Oro quanto nella propria dimora”

Le avventure, di quelli che nel corso delle pagine diverranno i nostri fantastici eroi, sono fra le più disparate che la mente umana possa immaginare. La bravura di Tolkien sta proprio in questo, nel creare un nuovo mondo fantastico, parallelo al nostro, in cui tutto ciò che accade è non solo novità, ma anche e soprattutto stupore!

I tratti psicologici dei personaggi sono delineati alla perfezione, tanto da non dover fare molta fatica ad associare il nome al personaggio (come invece avviene nel trono di spade, dove la moltitudine dei personaggi confonde un po’ il lettore lasciandolo allo sbaraglio).

La lettura della trilogia comunque è sicuramente molto impegnativa (i tre libri contano complessivamente più di mille pagine), nonostante si tratti di un fantasy il lessico è quasi solenne, oltre che sbalorditivo e senza precedenti; all’interno dell’opera spesso viene usata anche un’altra lingua del tutto sconosciuta al lettore, in quanto è stato lo stesso autore a darle vita.

Nonostante la prima pubblicazione del libro risalga al 1954-1955, la Trilogia del Signore degli anelli è un libro sempre attuale, grazie anche probabilmente alle trasposizioni cinematografiche ormai conosciute in tutte il mondo.

A pochi giorni dall’anniversario della sua morte (2 settembre) è con il suo capolavoro, che ci piace ricordare J.R.R.Tolkien, un autore che ha stravolto e rivoluzionato il modo di scrivere e leggere il genere fantasy.

 

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