Striscia la notizia torna a Reggio Calabria: "Terra di sogni e di chimere" - VIDEO

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“Calabria, terra di sogni e di chimere, ma anche di fabbriche chiuse, abbandonate e mai bonificate”. 

Comincia così il nuovo servizio di Striscia la notizia riguardante la nostra terra. L’inviato speciale questa volta è Luca Gualtieri che racconta agli italiani la triste storia di Saline Joniche, in provincia di Reggio Calabria.

Chi è che non ha mai sentito parlare dell’ecomostro della liquichimica? Soldi stanziati del ministero che, oggi, si trovano in totale abbandono. Un progetto nato negli anni ’70 che si occupava della produzione di bioproteine per gli animali, chiuso perchè “a guadagnarci erano solo le ruspe dei boss”.

Striscia la notizia, nel suo servizio, intervista un giornalista della Gazzetta del Sud, Federico Strati che afferma: “Dopo anni di abbandono, nel 2008 una multinazionale svizzera ha proposto di realizzare una centrale a carbone, con un lunghissimo iter giudiziario. Dopo anni di carte bollate l’azienda si è ritirata ed è prevalso l’orgoglio dei calabresi e la vocazione ambientale di questi luoghi è stata salvaguardata”.

Ad intervenire è anche Tito Solendo del WWF Calabria: “Dopo tanti anni di dura lotta è stata finalmente riconosciuta l’importanza di quest’area che fa parte della rotta migratoria. Qui a Reggio Calabria, in particolar modo proprio a Saline passano veramente tantissime specie di uccelli, fenicotteri rosa, aironi, cavalieri d’Italia”.

La scritta che campeggia sul pilone che è possibile vedere a km di distanza afferma “Stop carbone” una lotta vinta dunque dai cittadini che però non contrasta il degrado della periferia reggina. A pochi chilometri infatti si trovano le ex Officine grandi riparazioni di Ferrovie dello Stato.

“In funzione per 12 anni – racconta Strati ai microfoni di Strisciale officine sono state poi dismesse in seguito ad un accordo dall’allora Governo Dalema con i sindacati di categoria”. 

Tra i tanti problemi di Saline però, forse il più “grave” è proprio quello del suo magnifico porto.

“Costruito anch’esso nei primi anni ’70 a favore della liquichimica non è mai entrato in funzione per quella che era la progettazione originaria”.

Il porto ad oggi risulta infatti “chiuso” non solo dal punto di vista dell’abbandono, ma anche dell’insabbiamento che ha completamente occluso l’entrata. Non si era infatti tenuto conto delle correnti che, con il passare del tempo, avrebbero portato la sabbia ad accumularsi proprio all’entrata. La speranza che le cose possano cambiare è veramente flebile.

“Per il 2019 – continua Strati è previsto però un evento di portata internazionale, il Motortshow 2 Mari, che ha scelto proprio Saline Joniche come destinazione. All’interno del palinsesto è prevista anche la riqualificazione di tutta l’area. Urge senz’altro un cambio di rotta.”

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