Ostro: nasce l’Associazione culturale amante delle tradizioni del Sud…perchè le idee circolano libere nell’aria come la musica…


di Giusy Putortì – L’Ostro, un vento caldo che spira da Sud nel mar Mediterraneo, ha invaso ieri pomeriggio la sala Giuditta Levato del consiglio Regionale della Calabria, ove ha generato meraviglia e gioioso scompiglio tra il pubblico intervenuto alla presentazione, appunto, dell’Associazione Culturale OSTRO, nata da un progetto condiviso tra giovani musicisti di cultura popolare provenienti da diverse zone del Sud Italia ed un gruppo di amici reggini amanti delle tradizioni.L’associazione, frutto dell’idea del giovane organettista reggino Mario Latella, che ne è il Presidente, si propone di scoprire, nel senso proprio di portare via come il vento, la sabbia che da decenni ormai ha insabbiato la cultura popolare. Obiettivo del progetto, dunque, è quello di dare nuovo valore ad una cultura di antica storia, fatta di musica, ballo, lingua, aprendola anche ad altre espressioni artistiche, musicali e letterarie del sud.Un coraggioso esempio questo di fare cultura a 360 gradi nella nostra terra da parte di un gruppo di giovani animati da grande passione in un tempo in cui la crisi economica ha accentuato il declino culturale esistente. E così che, come recita il logo dell’associazione, ideato dal designer paolo genoese, OSTRO ….perchè le idee circolano libere nell’aria come la musica”, inizia a battere, con un alternarsi di musica e parole/ idee, il ritmo del tamburo, che pone l’accento su un canto della tradizione vesuviana, magistralmente eseguito da Dario Mogavero, voce della tradizione delle tammuriate, fondatore del progetto Rareca ( Radice) Antica- Canzoniere Vesuviano, che da anni fa ricerca sulla musica tradizionale ( serenate, canti religiosi, ninne nanne e canti di lavoro) dell’area vesuviana.Mentre, i maestri reggini di chitarra classica Arturo e Pasqualino Latella, padre e figlio, eseguono singolarmente ed in coppia tre brani di cui, la famosa “ Quizas Quizas Quizas di Farres Osvaldo ed in duo “ Morenita do Brazil” di G. Farrauto, con una chitarra frutto dell’ingegno della famiglia De Bonis, liutai calabresi di antica storia. L’assessore provinciale alla cultura Dott. Lamberti Castronuovo, intervenuto al musicale consesso, si sofferma sul concetto di libertà nella musica, come la musica sia una forma di cultura e che la cultura si traduca in bellezza, nell’amore per il bello da cui non pu che derivare armonia e libertà di idee, di confronto e scambio.Un’associazione, – si augura, concludendo- il dott. Castronuovo- che nasce sotto la bellissima stella della cultura identitaria che con OSTRO in poppa contribuisca a cambiare questa nostra terra”.Mentre il maestro Sergio di Giorgio, eccellente costruttore di zampogne e lire, antichi strumenti della tradizione, nonché suonatore finissimo delle stesse sottolinea l’importanza di ben definire oggi che cosa si intenda per cultura tradizionale popolare oggi ed in particolare la confusione originata dalla tendenza a legare quest’ultima al binomio cultura tradizionale uguale produzione reddito, commercializzandola. La cultura sostiene il maestro non pu essere valutata in termini quantitativi/ economici pena la morte della stessa. Riscoprire la tradizione popolare- continua Di Giorgio, significa guardare ai valori universali dell’essere calabresi, partendo da una dimensione identitaria per arrivare riconoscersi in una dimensione universale senza cadere in facili pietismi, crescendo nella nostra capacità di conoscerci e di conoscere altre culture”. Il poeta Franco Canzonieri con le sue rime di “ ‘U Celu i Riggiu” ha cantato come in questa terra “di Grechi e di Romani”la cultura si respiri nell’aria in ogni dove e sta a noi saperla riconoscere e valorizzare.Numerosi rappresentanti di associazioni espressione del territorio di carattere sportivo ( KLEOS), culturale(Il teatro di Zole), Calabria Etnica che sposa il turismo sostenibile e la conoscenza artistico naturalistica del territorio, hanno condiviso con la loro partecipazione e dato forza a questo vento Ostro che inizia a spirare da Reggio Calabria versoCampania, Sicilia, Puglia e Basilicata. Verso la fine dell ’incontro le esibizioni del Cilentano Tommaso Sollazzo con il reggino Mimmo Morello e Diego Pizimenti al tamburello, due tradizioni a confronto( con una zampogna cilentanaSollazzo esegue un brano suonato durante le processioni votive) e la calabro/ sicula valentina balestreri che, accompagnata dal maestro Arturo Latella esegue un brano di Rosa Balistreri con la sua calda ed appassionata voce. chiudere con la frase del libro citando l’evento concomitante nell’altra sala. Un ringraziamento finale da parte del presidente Mario Latella e del Vicepresidente Paolo serra che nello spirito della giornata cita la frase di Herri Barraud“ Non esiste civiltà dove il canto, la danza, gli strumenti musicali non siano intimamente legati a tutti gli atti della vita sociale”.