Ad "Ecojazz 2015" i Doors rivisitati da Luca Aquino

Un incontro tra rock e jazz. Dopo il live dell'alb

Un incontro tra rock e jazz. Dopo il live dell’alba sul Lungomare, prima serata per la ventiquattresima edizione del festival Ecojazz con il concerto di Luca Aquino che ha presentato il suo ultimo disco “OverDoors”. Insieme al trombettista di Benevento, sul palco Dario Miranda al basso, Antonio Iasevoli alla chitarra e Lele Tomasi alla batteria. Un’ora e mezza di musica rock e jazz, tra assoli di chitarra e di tromba, al Centro Equitazione Foti di Pellaro, per rivisitare le musiche dei Doors, il gruppo californiano che ha ispirato Aquino nelle nuove composizioni.

«Abbiamo fatto una decina di date del tour – ha spiegato  Aquino- sono andate tutte bene, sia all’estero che in Italia. In particolare abbiamo suonato a Parigi. Abbiamo notato che il seguito di pubblico va oltre il jazz, essendo il nuovo disco improntato su una band rock. Siamo riusciti a prendere una fetta di pubblico diversa, anche più giovane ad essere sinceri».

L’introduzione di “Waiting for the sun”, inconfondibile con il suono della chitarra apre la performance. E poi ancora “Peace frog”, “Queen of the highway”, “Indian summer” “Blue sunday”. Cambiano gli arrangiamenti ma rimane, anzi a tratti è accentuata, la verve poetica di Jim Morrison, leader del gruppo, grido di più una generazione, sognatore inarrestabile.

«L’album è più rock che jazz – conferma il musicista di Benevento – forse perché viene dato meno spazio all’improvvisazione. E’ più rock come il sound, come i processi utilizzati durante le prove per metterlo su. Siamo stati in studio più come una band rock che come un gruppo di jazz».

Dal palco Luca Aquino ringrazia il patron, direttore artistico del festival, Giovanni Laganà  e lo definisce «Disegno di roccia fatto a pastelli, prezioso e coraggioso a portare avanti un festival tra mille difficoltà».

«Ora sono proiettato verso il lancio del disco che sta andando benissimo -conclude Luca Aquino- in programma c’è una registrazione nuova con i “Solit string quartet e Gianluca Brugnano”. L’album ed il progetto si chiameranno “Vesevus” (Vesuvio) rivisiteremo dei brani della Napoli del 1500».