E se anche in Calabria come a Noto i mozziconi di sigarette avessero i giorni contati?
04 Giugno 2015 - 09:34 | di Vincenzo Comi

di Domenico Suraci – I mozziconi di sigarette hanno i giorni contati, o almeno lo si spera.
Ma forse le leggi e l’educazione ambientale in generale a volte non basta. Questa estate ha fatto da scuola ed è servito da esempio per tutti l’iniziativa intrapresa da un simpatico pensionato che è balzato agli onori delle cronache nazionali per la sua provocatoria iniziativa. In spiaggia a Noto, stupenda città barocca della Sicilia, ha pagato un centesimo per ogni cicca di sigaretta gettata da poco educati bagnanti. Ne ha raccolte seimila, in due grandi barattoli che poi ha consegnato al Sindaco della cittadina nella speranza che questa geniale provocazione venga raccolta in tutte le città italiane al fine di ripulire le strade e le piazze con la collaborazione di ogni abitante con un’iniziativa che parta proprio dal basso e veda coinvolti tutti.
“Sono stato il primo ad avere un’idea così ma spero di non rimanere l’unico-ha dichiarato il geniale pensionato” La notizia di questa brillante idea ha fatto il giro di tutti i siti web italiani, “La mia è stata una provocazione – ha dichiarato questo signore- con una spesa di venti euro, è stato un modo di esortare le persone a rispettare e prendersi cura di un bene comune così bello come le spiagge. Mi auguro che venga preso a modello e applicato con regolarità”.
Anche nei nostri incantevoli 800 km. di costa calabrese la prossima estate dovremmo seguire questo esempio di civiltà, iniziando intanto ad intraprendere un percorso di educazione ambientale a partire dalla salvaguardia dei nostri splendidi borghi e dalle nostre città oggi invase, purtroppo, anche dalla miriade di cicche di sigarette buttate per terra. A volte basterebbe davvero poco per cambiare le cose. Un piccolo gesto di civiltà, ripetuto da ognuno più volte nel corso della giornata, può portare a cambiamenti importanti, per il benessere del pianeta e di chi lo abita.
Se si considera che in Italia i fumatori sono circa 13 milioni e che la media di sigarette consumate è di 15 ogni giorno, i conti sono presto fatti: ogni 24 ore vengono gettate, non sempre nei luoghi adibiti a tale scopo, 195 milioni di cicche, per un totale di 72 miliardi l’anno.
Uno studio promosso da ENEA (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile), riguarda il fatto che questo tipo di rifiuti non è per nulla biodegradabile, anzi, contiene un grande quantitativo di componenti nocive per l’ambiente.
Eccole:
- nicotina: ogni anno vengono disperse 324 tonnellate di questa sostanza, i cui effetti come insetticida sono ben noti. La nicotina è inoltre tossica anche per gli animali acquatici, oltre che per gli uomini. Secondo queste ricerche , ingerire la nicotina contenuta in una sola cicca può arrecare problemi respiratori ad un bambino, portandolo fino alla paralisi, mentre quella che si trova in poche decine di sigarette è sufficiente per uccidere una persona adulta;
- polonio 210: si tratta di un elemento radioattivo e cancerogeno. La sua dispersione nell’ambiente raggiunge valori di radioattività stimati in 1.872 milioni di becquerel ogni anno;
- composti organici volatili: prodotti attraverso la combustione ad elevate temperature, questi composti si depositano per il 50% all’interno del filtro che, una volta gettato, contribuisce all’accumulo annuale di 1.800 tonnellate di sostanze come benzene, formaldeide, acetone e toluene;
- gas tossici: acido cianidrico, ammoniaca e altri ancora, per un totale di 21,6 tonnellate l’anno;
- catrame e condensato: il catrame è già noto come sostanza cancerogena, mentre il condensato contiene numerosi composti, come metalli, idrocarburi policiclici aromatici e benzopirene;
- acetato di cellulosa: i filtri smaltiti in modo errato contribuiscono a riversare nell’ambiente 12.240 tonnellate di acetato di cellulosa ogni anno. Si tratta di una materia plastica estremamente pericolosa per la fauna acquatica, in particolare per l’apparato riproduttivo dei pesci.
Per fronteggiare un’emergenza volutamente dimenticata, l’ENEA ha proposto che venga istituita una filiera di raccolta differenziata anche per le cicche di sigaretta, la cui pericolosità è in tutto e per tutto paragonabile a quella dei rifiuti tossici industriali.
Nel frattempo, ogni fumatore può iniziare a dare il proprio personale contributo evitando di gettare a terra il filtro delle sigarette fumate. L’ambiente ringrazierà.
Insomma, una bomba inquinante che rappresenta il 37% dell’immondizia presente nel Mar Mediterraneo e che invade anche il suolo.
Finora lo studio dei danni provocati dal fumo ha riguardato esclusivamente i prodotti della frazione fumata e i danni per la salute dell’uomo. I dati non sono assolutamente confortanti: in Italia ogni anno sono 83.000 i decessi per danni da fumo e 3000 quelli per fumo passivo, contro i 5000 per incidenti d’auto. Il filtro e la parte che rimane incombusta, in realtà raccolgono il 50% delle sostanze nocive e degli elementi tossici sprigionati dalla combustione di una sigaretta. Ma se il fumo, attivo e passivo, è considerato agente cancerogeno, perché la “cicca” no?
Oltre l’inquinamento indoor, il decoro urbano, i pericoli del fumo alla guida; infatti l’impatto ambientale del contenuto nocivo delle “cicche” abbandonate in strada, in mare, sulle spiagge e nei luoghi naturali, è preoccupante così come la loro raccolta e smaltimento… anche se trasportate nella normale discarica i mozziconi continuano ad inquinare! La proposta di una nuova raccolta differenziata per le “cicche” è un invito alla responsabilità e alla salvaguardia dell’ambiente che una società civile moderna non può non considerare.
Nella nostra incantevole terra di Calabria dobbiamo, ispirandoci all’esempio delle cicche raccolte in spiaggia, acquisire una nuova mentalità che ci veda indistintamente tutti protagonisti ed attori principali di un nuovo modo di affrontare il rapporto con i nostri territori, con l’obiettivo primario di valorizzarli ed indicarli come luoghi dove il decoro e la bellezza paesaggistica sono alla base del processo di sviluppo civile, culturale e turistico della nostra regione.