“Eva Luna”, la storia d’amore e d’avventura di Isabel Allende
07 Agosto 2016 - 16:03 | di Eva Curatola

di Eva Curatola – “Mi chiamo Eva, che vuol dire vita, secondo un libro che mia madre consultò per scegliermi il nome. Sono nata nell’ultima stanza di una casa buia e sono cresciuta fra mobili antichi, libri in latino e mummie, ma questo non mi ha resa malinconica, perché sono venuta al mondo con un soffio di foresta nella memoria.”
Come sempre accade nelle storie delle Allende, anche nel romanzo “Eva Luna”, la storia è caratterizzata dalla presenza di una protagonista carismatica e forte.
Sullo sfondo di un paese oppresso dalla dittatura, un’indimenticabile figura di donna nata dalla grande tradizione del romanzo spagnolo, in un libro che è insieme storia d’amore, quadro d’ambiente e romanzo d’avventura.
La trama è difficile da definire, in quanto non vi è un’unica storia che procede in modo lineare. La peculiarità dell’opera è infatti l’intreccio di diverse storie che si intersecano tra di loro in modo perfetto.
Nata da un amore fugace, la protagonista della Allende rimane orfana in tenera età; la giovane passerà di padrone in padrone e di tutore in tutore, ribellandosi ad ogni tipo di sopraffazione e di umiliazione, scoprendo l’amore e l’amicizia e conservando sempre la sua straordinaria capacità di inventare storie.
“L’uomo e la donna, non c’è differenza in questo caso, sono modelli dell’universo su scala ridotta.”
A far compagnia a questa coraggiosa protagonista vi sono Huberto Naranjo, fra le file dei guerriglieri, e Rolf Carlè, un giornalista che sfida la censura pur di raccontare le verità più scomode. Entrambi gli uomini incroceranno il loro cammino con quello di Eva Luna e ne resteranno travolti.
Il romanzo rappresenta quindi un’ulteriore conferma delle fantastiche doti di narratrice di Isabel Allende.
Neanche il lettore resterà immune al fascino della protagonista e delle sue avventure, le pagine del libro infatti sono piena di quel sentimento che invoglia chiunque ad immergersi nella voglia di vivere di Eva Luna e nel suo rifiuto per ogni tipo di sottomissione.
“– La morte non esiste, figlia. La gente muore solo quando viene dimenticata. – mi spiegò mia madre poco prima di andarsene.
– Se saprai ricordarmi, sarò sempre con te.
– Mi ricorderò di te – le promisi.”
