Cala il sipario sul Face Festival, tra arte contemporanea ed ecologia - FOTO

Si è conclusa la nona edizione del Face Festival che, per cinque giorni, ha animato il Parco Ecolandia con mostre d’autore, performance e musica live

Si è conclusa domenica 28 luglio la nona edizione del Face Festival che per cinque giorni ha animato il Parco Ecolandia con mostre d’autore, performance e musica live.

La quinta giornata è iniziata con l’apertura delle mostre e nuove installazioni. Ad attendere i visitatori al parco, la performance di Francesco Scialò che, con una piattaforma aerea, ha accompagnato gli ospiti sulla sua “Point”. “Il punto di vista da cui guardiamo le cose solitamente è sempre uguale, sullo stesso piano. Lo facciamo nella vita di tutti i giorni ma lo facciamo anche con le persone, senza sforzarci di capire gli altri punti di vista. Il mio scopo è quindi quello di allargare l’orizzonte” ha raccontato Scialò, di recente eletto direttore dell’Accademia di Reggio Calabria. E mentre Francesco spiegava la sua performance, la piattaforma si è elevata a 18 metri di altezza, dove chi è salito ha potuto davvero guardare il Parco da una prospettiva diversa: abbracciando lo Stretto di Messina e spingendo lo sguardo fino al Porto di Reggio Calabria.

Soddisfatti di questa nona edizione i direttori artistici Paolo Giosuè Genoese e Paolo Albanese.

“Face9 è nato nel 2007 per far conoscere alla cittadinanza Ecolandia, un parco che all’epoca era chiuso e che oggi vive e racconta esperienze di progettualità virtuose. Oggi è l’ultimo giorno di questa edizione in cui gli artisti nelle loro performance hanno sottolineato la bellezza dell’arte guardando all’ecologia” ha dichiarato Genoese.

L’ecologia e il riuso sono ad esempio al centro dell’opera di Massimo Sirelli, presente in quest’ultima serata e che quest’anno ha omaggiato il Face Festival con la sua collezione di Robot.

“È la prima volta che i robot vengono esposti a Reggio Calabria. Alcuni di questi elementi non sono destinati alla vendita”. 

Un progetto che nasce per raccontare che i robot hanno un’anima, ma soprattutto gli oggetti hanno un’anima e una storia.

“Ero pieno di oggetti carichi di vita, di cui non sapevo cosa farmene, erano troppo poveri per essere venduti, troppo preziosi per essere buttati. Li ho assemblati e sono nati questi robot, costruiti con materiali di recupero. Li vedevo così vivi che gli mancava solo la parola e allora ho iniziato ad inventare le biografie che nascono anche dalle vite delle persone che hanno posseduto quegli oggetti” ha raccontato Sirelli.

“Sono molto soddisfatto della qualità delle mostre. Come sempre abbiamo cercato di far sì che l’arte, sotto tutte le sue declinazioni, fosse un pretesto per veicolare dei messaggi che vanno dall’ecologia, all’integrazione, che parlino di nuovi modelli di interazione sociale” ha raccontato Paolo Albanese.

Di nuovi modelli di interazione sociale se n’è parlato durante il il talk con TIP Teatro e KIWI Società Cooperativa. Talk a cura di Marilena Morabito, architetto e curatore d’Arte e direttore artistico dell’Associazione ACAV, in cui sono venute fuori le esperienze di due realtà virtuose.

Tip Teatro è uno spazio molto versatile nel centro di Lamezia Terme che ospita 90 posti. Non solo uno spazio teatrale, ma uno spazio espositivo per mostre, laboratori e una biblioteca. “La prima biblioteca dello spettacolo che ci sia in Calabria, con oltre 4.000 libri su cinema, teatro e danza. Il nostro obiettivo è quello di specializzarci sulla questione della drammaturgia contemporanea” ha raccontato orgoglioso Dario Natale. Un teatro accessibile, inclusivo e che ha restituito dignità al centro storico di Lamezia Terme.

Storia affine quella di Kiwi, associazione culturale che ha vinto il bando Culturability con il progetto FaRo –Fabbrica dei Saperi a Rosarno, con l’obiettivo di rigenerare gli spazi abbandonati.

“Abbiamo scelto come destinazione la biblioteca comunale di Rosarno, all’epoca chiusa, immaginando uno spazio che andasse oltre il semplice luogo dove trovare libri, ma altri supporti visuali. Così è nata questa mediateca, la prima in Calabria. Il nostro lavoro è quello di lavorare con la comunità, andando a stimolare quegli immaginari che spesso stanno sotto gli occhi ma che non si vedono – ha dichiarato Angelo Carchidi, progettista urbano e culturale della cooperativa.

Dopo il Talk la serata è proseguita con il coinvolgente reading musicale di Quello Sporco Duo, progetto di Francesco Villari e Peppe Porcino. Il reading ha proposto un viaggio attraverso le parole originali di Villari e di quelle dei più disparati riferimenti letterari che hanno formato entrambe le anime: da Nietzsche a Kafka passando attraverso Bukowski, Camilleri e tutto quanto possa aver diritto a rivendicare un sedimento nella storia personale dei due.

Il Face Festival si è concluso con l’atteso concerto di Dimartino, progetto di Antonio Di Martino, cantautore e artista poliedrico. Sul palco Dimartino ha proposto le canzoni del suo ultimo album Afrodite. Il nome dell’album è un omaggio ad un momento della sua vita privata “legato alla nascita di mia figlia.

“Dall’ospedale vedevo il tempio di Afrodite, ai piedi del Monte Erice, uno dei pochi rimasti nel mediterraneo. Afrodite è la dea della bellezza e poi è la protettrice dei naviganti, mi piaceva in questo momento”.

Un momento storico particolare, “giorni buoni fatti di ore crudeli” per citare la strofa di una sua canzone.

“Chi ci vuole raccontare il presente non può fare altro che accendere la tv o aprire i social. È un tempo molto crudele ma io sono ottimista, perché vedo che c’è una sorta di resistenza. Il modo giusto per vivere questi tempi così crudeli è quello di creare opposizione, che non deve necessariamente politica”.

Durante il concerto di Dimartino c’è stato anche spazio per brani degli album precedenti, canzoni che hanno segnato il suo percorso musicale e in cui c’è molto della sua Sicilia.

“Io vivo a Palermo, il porto da cui partire e poi ritornare, un’isola da cui è facile partire ed è facile arrivare. La Sicilia è questo: un posto di ispirazione, un luogo aperto, dove si fa resistenza. Un po’ come in questo luogo dove sono ospite questa sera” ha concluso il cantautore.

Una nona edizione, questa del Face Festival dove l’arte è stata raccontata in tutte le sue molteplici sfaccettature, che ha dato spazio a realtà virtuose e di spessore.

Fonte: Ufficio Stampa Face Festival