G. Praticò: ‘La società vuole continuare. Se torna la curva, torna l’entusiasmo’


Il pareggio con il Fondi per il quarto risultato utile consecutivo, anche se lo 0-0 del Granillo lascia un po’ di amaro in bocca dando la sensazione di una buona occasione persa. La Reggina oggi si trova nella parte medio bassa della classifica a perfetta distanza tra la zona play off e quella play out. Di questo ed altro ne ha parlato il dirigente della società amaranto Giuseppe Praticò ospite della trasmissione “I fatti del pallone” in onda su LaC condotta da Maurizio Insardà.

“Analizzando la partita con il Fondi ritengo siano stati due punti persi per come sono andate le cose in campo. Abbiamo cambiato molto e c’era curiosità per capire il comportamento dei nuovi, si ha la possibilità di giocare ancora in casa e contro il Francavilla dobbiamo vincere per arrivare quanto prima alla salvezza.

Sono state fatte 18 operazioni. Per quello che riguarda le uscite sono stati ceduti quattro under, poi Porcino e De Francesco, più Solerio e Di Filippo con questi ultimi due che hanno espressamente chiesto la cessione.

In entrata, il primo obiettivo era quello di sostituire i due infortunati Sciamanna e Garufi e poi abbiamo fatto corrispondere ad ogni uscita una entrata.

Era impossibile monetizzare su Porcino e De Francesco. Siamo arrivati con i due calciatori fino all’ultimo momento con la speranza di poter rinnovare e per questo li abbiamo messi da subito al centro del progetto. Siamo andati avanti cercando la soluzione migliore e riteniamo che quella di gennaio lo sia stata per tutti.

Il progetto della Reggina è chiarissimo dall’inizio del campionato. Mantenere la categoria puntando sui giovani, siamo quelli che ne facciamo giocare di più, da qualche partita con quattro 98 in campo. Ci sono stati alcuni interpreti che sono cambiati, ma la linea e la logica societaria sono sempre le stesse. Si lavora anche per programmare la prossima stagione ed in questa direzione sono arrivati Franchi e Samb.

Castiglia non può essere definita una scommessa, tutt’altro. Il ragazzo deve mettere minuti nelle gambe e per farlo deve solo giocare. Forse abbiamo perso in qualità, ma dal punto di vista caratteriale ci abbiamo guadagnato molto.

Noi riteniamo in questi due anni e mezzo di aver fatto sacrifici sotto tanti punti di vista. Il non vedere un ambiente compatto a volte di scoraggia, ma noi vogliamo continuare il nostro progetto. In questo momento la scarsa affluenza è determinata anche da quella serie di Daspo che ha fatto scemare una parte di entusiasmo soprattutto in quel settore dove da sempre è arrivato incitamento e sostegno per la squadra.

Sono convinto che se la curva torna a tifare, riavremo l’entusiasmo.

Siamo persone serie e non ce la sentiamo in questo momento di promettere campionati a vincere viste le tantissime difficoltà. Sotto l’aspetto economico questi sono campionati a perdere”.