Giovari presenta il suo nuovo brano 'Senza barriere' a CityNow: "Armarsi di pensieri positivi per abbattere i limiti che ci circondano"

"Senza barriere" è il primo singolo col nome d'arte “Giovari” dopo i brani rilasciati negli ultimi anni col proprio nome di battesimo

“Sai di per certo che la strada è lunga, fatta di scelte, ostacoli, sorprese. Serve guardare sempre all’orizzonte senza chiedersi se vi sia mai una fine, e viaggiare con la fantasia scoprendo nuovi punti di vista. Perché le coincidenze esistono, i pianeti si allineano e ogni cosa prende forma dal nulla. Il trucco è semplicemente affrontare il mondo con gli occhi e la speranza di un bambino, che non si pone mai limiti, accettando tutto e tutti a prescindere dall’orientamento politico, sessuale, religioso o dal colore della pelle.”

Giovanni Arichetta ai microfoni di CityNow presenta il suo ultimo brano con il nuovo nome d’arte “Giovari”.

Ciao Giovanni! Senza barriere è il tuo primo singolo come “Giovari”, ma in precedenza avevi pubblicato una serie di brani sotto il tuo nome di battesimo. Come mai hai deciso questo cambio di nominativo?

Gli artisti sono sempre in continua crescita. In genere non sono mai totalmente contenti perché sono sempre in fermento. Sentono la necessità continua di spaziare e di trovare nuovi stimoli. Dopo il festival di Castrocaro e l’esperienza ad Amici, ho avuto un momento di riflessione. Ho pensato molto al mio percorso, a quello che avevo affrontato, e mi sono reso conto che non ero più contento. Volevo qualcosa di più e il desiderio di migliorarmi ulteriormente mi ha portato a dedicarmi alla musica e allo studio della musica in maniera più assidua, più teorica, con l’introduzione del piano, del solfeggio, della necessità di non lasciare niente al caso e nell’attenzione ad ogni piccolo particolare. C’è stato bisogno di un break e di una nuova partenza. Ho voluto sottolinearlo con il cambio nome.

Credi che il tuo percorso come Giovari presenterà delle differenze rispetto a quanto avevi fatto in passato?

Il percorso è lo stesso in realtà. Vivere di musica e tentare di portare un messaggio con le proprie canzoni. Far si che le persone possano rispecchiarsi nelle proprie parole e nelle proprie melodie. Allo stesso tempo riuscire a cogliere ogni opportunità per trasformarla in un’occasione. Perché si sa la fortuna fa sempre la sua parte. Ad affrontare tutto questo ora c’è un’artista diverso, cresciuto, con ancora più consapevolezza di quello che vuole essere e trasmettere. Un nuovo modo di approcciarsi alla musica, non fatto solo di ispirazioni e momenti, ma di costanza e ragionamento.

In questo senso, qual è l’apporto che la tua nuova etichetta Musicantiere sta dando e darà al tuo progetto?

Musicantiere mi aiuta molto. Sia dal punto di vista mentale, tenendomi “sempre sul pezzo” come si suol dire, ma soprattutto dal punto di vista musicale. Nonostante le difficoltà si riesce sempre a lavorare benissimo con la “produzione a distanza”. Ci teniamo sempre in contatto confrontandoci sui nuovi brani, sui nuovi arrangiamenti, su nuove idee, su cosa può fare la differenza. Tentare di costruire attorno alla canzone e all’artista un vestito perfetto, senza snaturare sé stessi e senza mai abbandonare la passione per la musica.

Senza barriere sembra avere un messaggio significativo da dare nel testo. Ce ne parleresti meglio?

Parla di voglia di rivincita, bisogno di scoprire nuovi mondi. Ambire ad una realtà dove il rispetto reciproco non è un pensiero utopico e dove i sogni fatti da bambino a volte si realizzano. Perché la paure esistono e bisogna superarle. Le barriere esistono ma bisogna abbatterle.

A livello di ispirazione e influenze musicali, quali sono gli artisti che ammiri maggiormente e che possono aver avuto un impatto su questo brano e su di te in generale come artista?

Provo una devozione totale per Ed Sheeran e Jovanotti. Riescono a farmi emozionare ad ogni ascolto, anche con canzoni ascoltate centinaia di volte*. Ma ho avuto diversi periodi della mia vita seguiti da diversi generi. Sono cresciuto con le band, come i Coldplay o i Mumford&Sons, cantautori come Battisti o Dalla. Ovviamente ho avuto il mio periodo Indie e Rap. Puoi sempre imparare e trovare ispirazione con qualsiasi genere. La particolarità di questa canzone è che è nata mentre studiavo un brano strumentale di Giovanni Allevi. Mi sono messo al piano per studiare un brano…. e ne è nato uno nuovo.

Al di fuori dell’ambito musicale, che tipo di persona è Giovari? Cosa ti piace fare nel tempo libero?

Sono molto introverso, minuzioso e sognatore. C’è stato un periodo della mia vita in cui credevo di poter diventare un calciatore. Fin da bambino ho giocato a calcio mettendo dietro sempre tutto, musica, studio. Ho raggiunto anche buoni livelli ma ho capito che non era la mia strada. Ho così cominciato a dedicarmi di più allo studio e nello specifico al Politecnico di Torino dove sto finendo la magistrale di Ingegneria Gestionale. Tra studio e musica ogni tanto rimane sempre la partitella con gli amici e qualche drink in centro a Torino.

Parlaci dell’ultima manifestazione a cui hai partecipato il “Calabria Fest”

In un periodo come quello che stiamo vivendo, il “Calabria Fest” è stata sicuramente una boccata d’ossigeno. Salire su un palco come quello di Lamezia, è stata un’esperienza unica e molto emozionante. Ovviamente, in primis, per la soddisfazione di aver superato le selezioni ed essere arrivato tra i migliori 10 in tutta Italia, ma soprattutto per l’aria che si respirava dietro le quinte. Grande coesione tra artisti e organizzazione e soprattutto riconoscenza per la possibilità, dopo tanto tempo, di poter cantare davanti ad un pubblico. Non è arrivata la vittoria ma in compenso, oltre al “Premio Social” ricevuto,è arrivato il grande affetto di tutte le persone che mi seguono e che mi hanno votato sui social, aiutandomi a raggiungere la finalissima. Avere persone che credono in te e ti sostengono è pura benzina per ogni artista.

Cosa vorresti maggiormente da questo 2021 in ambito personale? La possibilità di suonare un po’ di concerti in giro per l’Italia o la possibilità di pubblicare più canzoni nuove per far conoscere il tuo progetto?

A livello personale vorrei riuscire a concludere presto gli studi perché odio lasciare le cose a metà. Ma nella mia vita vorrei vivere di musica, saltare su un palco davanti ad un pubblico che intona una mia canzone. Cantare è l’unica cosa che mi fa sentire vivo e realizzato. Ma oltre alla passione ci vuole dedizione. Bisogna sempre studiare e lavorare su nuovi brani, su nuove idee, per riuscire a portare la propria musica e farla conoscere a più persone possibili. Ovviamente il miglior modo per farlo sarebbero i Live,  ma di questi tempi sembra più un vecchio ricordo che una concreta possibilità. Spero che possa tornare tutto come prima perché il palco per un’artista è ossigeno, pura energia. E la gente ha bisogno della musica!

Giovanni Arichetta Pianoforte

È uscita “Senza Barriere” 💣
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Foto in evidenza di Paolo De Matteis