di Antonio Cormaci – Era il 2002 quando 5 giovani ragazzi, studenti di Music technology all’Università di Stafford, in Inghilterra, decisero di abbandonare gli studi e la fatica degli esami universitari per concedersi all’adrenalina dei palcoscenici.
La loro storia, la storia degli Editors, comincia come ogni bella storia da una casualità. La casualità di un incontro, la casualità della condivisione di visioni musicali ed artistiche affini. Questa casualità ha messo insieme gli Editors, o meglio i The Pride, come originariamente si chiamavano prima di conoscerli con il loro attuale nome.
Passano 3 anni tra palcoscenici, esibizione di inediti ed una ricerca stentata di un etichetta discografica che decidesse di puntare su di loro. Del resto, parliamo della grande madre Inghilterra, dove sognare, per un musicista, era ed è più che lecito.
Il 2005 è l’anno del loro esordio assoluto, con il singolo Bullets: da allora una escalation di successi, di dischi, ben 5, il primo dei quali è The back room, un disco decollato forse tardi rispetto alle aspettative ma che, nel panorama underground e non solo, rimane tra i più famosi degli anni 2000.
Da The back room fino ad ora, gli Editors sono decisamente maturati: da band indie rock autrice di un solido e trascinante sound granitico, gli inglesi sono diventati post – punk revival, con qualche vena alternative ma dalle cadenze decisamente più mature, dai suoni più ricercati, sperimentali, più cupi, come si può senz’altro notare in uno dei brani più belli dell’ultimo loro disco The weight of your love: Sugar!
La loro strada, però, continua. Continua il loro… sogno. In dream è il titolo del loro quinto album, la cui uscita è annunciata per il 2 ottobre. In Italia, l’album verrà promosso attraverso un imperdibile concerto a Bologna, il 28 novembre. Peraltro data unica in Italia. Il singolo ascoltato in aprile, No harm, può darci una sommaria idea di quello che sarà il leitmotiv del nuovo album, un album che quasi sicuramente darà un parziale addio al rock deciso al quale ci avevano abituato. Una musica riflessiva, lenta, studiata, quasi progressive.
Dato tecnico: Il nuovo disco della band di Birmingham è stato registrato nelle Highlands scozzesi, a Crear, ed è stato mixato a Londra da Alan Moulder, che ha lavorato in passato con Arctic Monkeys, My Bloody Valentine e Foals.
