La Russa presidente del Senato (senza Forza Italia). Fumata nera per la Camera

Giornata convulsa e di intrighi, qualche intoppo per il centrodestra

Ignazio La Russa è il presidente del Senato con 116 voti. I senatori presenti sono stati 187, i votanti 186, la maggioranza richiesta era di 104 voti. La Russa ne ha ottenuti 116, Segre 2, Calderoli 2, le schede bianche sono state 66.

Da Forza Italia solo due voti, di Casellati e Berlusconi, mentre 16 senatori forzisti non hanno votato: La Russa è stato eletto con il soccorso dell’opposizione. Il Pd: ‘Un comportamento grave’. ‘Non siamo stati noi’, ha dichiarato Renzi.

La Russa ha assunto la presidenza del Senato salendo sul più alto scranno di Palazzo Madama. L’esponente di FdI ha portato un mazzo di rose bianche per Liliana Segre. Applausi dai banchi del centrodestra, Forza Italia compresa. Applausi più tiepidi anche dai banchi dell’opposizione.

“Sinceri auguri al nuovo presidente del Senato Ignazio La Russa. Forza Italia ha voluto dare un segnale di apertura e collaborazione con il voto del presidente Berlusconi. Ma in una riunione del gruppo di Forza Italia al Senato è emerso un forte disagio per i veti espressi in questi giorni in riferimento alla formazione del governo. Auspichiamo che questi veti vengano superati, dando il via ad una collaborazione leale ed efficace con le altre forze della maggioranza, per ridare rapidamente un governo al Paese”. E’ quanto si legge in una nota di Berlusconi.

Ok Senato, no alla Camera

Camera, fumata nera anche a terzo scrutinio. È terminato nel tardo pomeriggio nell’Aula della Camera il terzo scrutinio per l’elezione del presidente di Montecitorio, anche in questo caso con un nulla di fatto.

Il primo ‘giorno di scuola’ è stato segnato da una novità assoluta: ad occupare gli scranni dei due emicicli ci sono 345 deputati e senatori in meno, conseguenza della riforma costituzionale targata M5s che ha tagliato il numero degli eletti: da 630 a 400 a Montecitorio, da 315 a 200 a palazzo Madama.

Matteo Salvini ha incontrato i vicesegretari Andrea Crippa, Lorenzo Fontana e Giancarlo Giorgetti. Giorgetti ha rimesso a Salvini la decisione per un eventuale incarico nel futuro governo di centrodestra. Fontana, già vicepresidente della Camera, è il candidato per la terza carica dello Stato. È quanto fa sapere la Lega.

“Ho chiesto a Riccardo Molinari la disponibilità a proseguire il suo mandato da capogruppo della Lega a Montecitorio, nonostante avesse tutte le carte in regola per fare il Presidente della Camera, le parole di Salvini. “Molinari è stato e sarà il miglior capogruppo possibile, ruolo per me politicamente più rilevante per i prossimi cinque anni”.

Fumata nera invece nell’Aula della Camera anche nella terza votazione per l’elezione del presidente. Nessuno ha raggiunto il quorum richiesto dei 2/3 dei partecipanti al voto, per far scattare l’elezione. Servirà una nuova votazione, la quarta, domattina alle 10.30: in quel caso il quorum scende: l’elezione scatterà con a maggioranza assoluta.

Lorenzo Fontana, vicesegretario della Lega e più volte ministro, sarebbe in pole position per la presidenza della Camera. Lo apprende l’ANSA da diverse fonti parlamentari.

“La maggioranza ha dimostrato di essere divisa al senato” e chi dalla opposizione ha votato con la destra “ha fatto un grande favore alla maggioranza che non lo merita proprio per le sue divisioni”. Lo ha detto il segretario del Pd Enrico Letta arrivando al sit in davanti all’ambasciata iraniana. “Una scelta sbagliata e totalmente irresponsabile. Una giornata come questa, cominciata col bellissimo discorso di Liliana Segre meritava qualcosa di più”, ha aggiunto Letta.

fonte: agi.it