Malefix: Molinetti, l’amante rom del boss creò uno scontro nella cosca

Altri dettagli dell'operazione di ieri a Reggio Calabria


L’amante Rom del Boss Gino Molinetti, uno dei più spietati killer nella storia della ‘Ndrangheta, creò una vera e propria crisi all’interno della propria cosca.

Molinetti, detto “La Belva“, intratteneva con questa donna una relazione di cui già tre anni fa fu informato Klaus Davi, relazione che viene citata nelle carte dell’ordinanza della Polizia di Stato anche dalla moglie dello stesso Molinetti, in quanto consapevole del legame sentimentale tra i due.

Il Molinetti da anni intratteneva questo rapporto con tale signora Bevilacqua in Tripodi, una cosa risaputa negli ambienti della ‘Ndrangheta e che a Klaus Davi era stata segnalata da una lettera anonima e da una telefonata ricevute da una donna tre anni fa.

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Ma, secondo le ricostruzioni del giornalista, la donna non era solo l’amante e probabilmente la madre di due figli illegittimi del Killer, ma si occupava anche di comprare e vendere appartamenti abusivi, sequestrati ai legittimi proprietari per conto del clan. Nelle carte della Polizia si legge che la moglie di Molinetti, la signora Bruzzese, era estremamente preoccupata per due elementi: in primis, che si diffondesse la voce che il marito avesse una relazione extraconiugale con una rom; in secondo luogo, che Molinetti avrebbe depauperato le casse del clan perché continuava a dare soldi a questa donna per comprare appartamenti e amenità varie.

La signora Bruzzese, inoltre, era estramemente preoccupata del fatto che Klaus Davi fosse al corrente della vicenda, come scritto chiaramente nell’informativa. Tutto è minuziosamente descritto per filo e per segno nelle carte della Polizia di Stato, che ieri ha arrestato 21 persone.

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Quindi, la questione etnica inerente questa relazione rischiava di provocare forti dissapori all’interno del clan Molinetti e incomprensioni fra i due fratelli, Gino e Alfonso, punto di riferimento della cosca.