Radiologia di Polistena, Muraca: ‘Incomprensibile gestione dell’Asp, servono correttivi immediati’

"Questo atteggiamento sa di depotenziamento programmato verso un ospedale che rappresenta un presidio vitale per l’intera Piana" così Muraca

giovanni muraca

“La situazione della Uoc di Radiologia dell’Ospedale di Polistena è ormai insostenibile e frutto di scelte organizzative incomprensibili da parte dell’Asp di Reggio Calabria”.

È la denuncia del consigliere regionale del Pd, Giovanni Muraca, che richiama l’attenzione sulla cronica carenza di personale e sull’ennesima occasione persa per rafforzare un reparto fondamentale per l’intero
comprensorio.

“L’Asp – spiega Muraca – ha richiamato in servizio tecnici radiologi da poco pensionati, tra cui due professionisti che avevano operato a Polistena. Invece di assegnarli al presidio che conoscono e dove sono più utili, ha chiesto loro di prestare servizio altrove. Uno ha accettato, l’altro, disponibile solo per Polistena, è stato lasciato a casa. Così si è rinunciato a una risorsa preziosa, senza alcuna motivazione plausibile, mentre il reparto continua a lavorare in condizioni di emergenza permanente”.

Carenze di organico e numeri del reparto

La Radiologia di Polistena, che nel 2024 ha effettuato circa 50.000 prestazioni, conta oggi solo 5 medici (incluso il primario), 2 infermieri e 14 tecnici radiologi, di cui uno in maternità, uno esentato dai turni notturni e due in gravidanza non sostituite nonostante le ripetute richieste del primario.

“In piena estate – aggiunge Muraca – i turni di ferie obbligatori e l’aumento dell’utenza aggravano ulteriormente il carico di lavoro, mettendo a rischio la tenuta del servizio e la qualità delle prestazioni”.

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“Questo atteggiamento dell’Asp – conclude Muraca – sa di depotenziamento programmato, un accanimento incomprensibile verso un ospedale che rappresenta un presidio vitale per l’intera Piana di Gioia Tauro. È inaccettabile che, di fronte a dati e criticità così evidenti, non si adottino misure immediate di rafforzamento, a partire dalla sostituzione delle unità assenti e dall’assegnazione del personale disponibile proprio dove serve”.